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Brescia
di REDAZIONE 29 nov 2021 14:27

L'Hiv riguarda tutti. Io ho fatto il test, tu?

Il 1o Dicembre, in occasione della giornata mondiale contro l’Aids, il Comune di Brescia insieme alla Clinica di Malattie Infettive degli Spedali Civili di Brescia e Croce Bianca Brescia, con il patrocinio di Ats Brescia, Asst Spedali Civili di Brescia, Coop. il Calabrone, Coop. di Bessimo Onlus, Arcigay Orlando Brescia, Caritas Brescia e Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit) sezione regionale Lombardia, organizza un evento di sensibilizzazione rivolto alla comunità. Il personale sanitario della Clinica di Malattie Infettive sarà a disposizione della popolazione per offrire informazioni, inoltre per chi volesse, ci sarà la possibilità di effettuare il test rapido per Hiv in forma anonima e gratuita. Insieme ai rappresentanti delle organizzazioni patrocinanti verrà allestito in Largo Formentone uno spazio dedicato all’evento in cui saranno presenti - dalle 15 alle 19.30 - un’ambulanza e due gazebo.

Gli stati membri delle Nazioni Unite, nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile, si sono impegnati a porre fine all’epidemia di Hiv, Hbv e Hcv, e tubercolosi entro il 2030. Al fine di aumentare gli sforzi al raggiungimento di tali obiettivi, nel 2014 è nato il progetto "Fast-Track Cities", una partnership globale tra oltre 400 città e comuni basata sulla dichiarazione di Parigi. Questa importante iniziativa vede quattro partner principali: l'Associazione Internazionale dei fornitori di cure per l'Aids (Iapac), il Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'Hiv/Aids (Unaids), le Nazioni Unite Human Settlements Program (Un-Habitat) e la Città di Parigi.

L’adesione alle Fast-Track Cities significa quindi impegnarsi per gli “obiettivi 95-95-95” fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) affinché: il 95% delle persone con infezione da Hiv siano a conoscenza della loro condizione; il 95% delle persone diagnosticate ricevano una terapia antiretrovirale adeguata; il 95% delle persone in terapia abbiano una viremia pari a zero nella quale, cioè, il virus Hiv non sia rilevabile.

La scelta di rendere protagoniste del progetto le aree metropolitane deriva da due fattori fondamentali: il primo è la consapevolezza che le città rimangono il focus di diffusione dell’Hiv; il secondo si basa sul presupposto che iniziative mirate alle diverse realtà locali siano più incisive in quanto in grado di rispondere alle esigenze e peculiarità del territorio. Non esiste quindi un modello Fast-Track City ma piuttosto una serie di buone pratiche che mirano ad obiettivi comuni.

La firma da parte del Sindaco, quindi, non è una certificazione di eccellenza ma piuttosto la sottoscrizione ad un impegno formale ad impegnarsi congiuntamente a tutti gli attori locali, come Amministrazioni, Enti Sanitari e Terzo settore, verso il comune obiettivo di eliminazione dell’Hiv. Anche Brescia il 21 luglio 2020 è entrata a fare parte delle città Fast-Track City. Alla firma del trattato oltre al sindaco Emilio del Bono erano presenti: Bertrand Audoin, vicepresidente dell’International Association of Providers of Aids Care (Iapac); Francesco Castelli, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università di Brescia-Spedali Civili; Claudio Sileo, Direttore Generale di Ats e Massimo Lombardo, Direttore Generale dell’Asst Spedali Civili.

REDAZIONE 29 nov 2021 14:27