La scrittura in carcere ridà voce alla speranza

“Non sono il mio reato”: la scrittura in carcere ridà voce alla speranza. Le parole del presidente Sergio Mattarella sul carcere diventano occasione di riflessione. La Società di San Vincenzo De Paoli propone il Premio letterario Carlo Castelli e un convegno con Gherardo Colombo. La Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli affianca detenuti e famiglie nel difficile cammino del riscatto umano e sociale. “Ancora una volta il monito del Presidente Mattarella sulle condizioni dei detenuti in carcere ci stimola a continuare nel nostro servizio di volontari della Società di San Vincenzo De Paoli”, commenta Antonella Caldart, Responsabile nazionale del Settore Carcere e Devianza. Il tema è: “Mi specchio e (non) mi riconosco: non sono e non sarò il mio reato”. Un invito a guardarsi dentro senza più confondersi con il proprio errore. Perché dietro ogni reato c’è una persona. E ogni persona può cambiare. La premiazione si svolgerà venerdì 10 ottobre presso la Casa Circondariale “Nerio Fischione”.
Il Premio è un gesto concreto di speranza. I primi tre classificati ricevono un riconoscimento doppio: una parte in denaro e un’altra che diventa opportunità per qualcun altro, finanziando un progetto di reinserimento. In abbinamento al Premio, sabato 11 ottobre, a partire dalle 9.30, il Teatro Sant’Afra ospiterà un convegno che vedrà la partecipazione di relatori quali: Gherardo Colombo; don Gino Rigoldi, già cappellano del Beccaria; Carlo Alberto Romano, Università degli Studi di Brescia; Luisa Ravagnani, docente di Criminologia penitenziaria e Giustizia riparativa – Università degli Studi di Brescia; Mauro Ricca, Garante dei Diritti dell’Infanzia e Adolescenza per il Comune di Brescia.
(Foto Società di San Vincenzo De Paoli)
