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Brescia
di GIULIO REZZOLA 12 mag 2023 08:30

La sfida delle case popolari

Federico Manzoni, quarant’anni, avvocato, è stato eletto la prima volta in Consiglio comunale nel 2003, rivestendo la carica di assessore in entrambi i mandati Del Bono. Pur non presentandosi in alcuna lista, per accordi interni al Partito Democratico, è candidato a ricoprire la carica di vicesindaco in caso di vittoria della coalizione composta da Brescia Capitale, +Europa-Azione-Italia-Viva, Pd, Laura Castelletti Sindaco, Brescia Green, Brescia Attiva, Al lavoro con Brescia, Brescia 2030.

Quale è la sua fotografia di Brescia?

In questi ultimi 10 anni abbiamo registrato il ritorno ad una crescita demografica della città dopo aver vissuto 20 anni di spopolamento. Nel 2008 eravamo circa 186.000, oggi siamo a 198.000, grazie principalmente al ritorno di giovani coppie che qui trovano i servizi: mobilità, spazi verdi attrezzati, parchi, cultura. In questo anche la metro ha giocato un ruolo fondamentale. In 10 anni abbiamo visto un consolidamento della vocazione universitaria della città, con 25.000 iscritti tra Università, Accademie e il Conservatorio di musica; l’apertura del Campus a Mompiano e di Scienze politiche della Cattolica; l’avvio di Farmacia e di Agraria della Statale; l’incremento di studenti Erasmus. Ci sono stati importanti investimenti privati soprattutto nella sanità, dalla Poliambulanza al Gruppo San Donato. La città ha avuto un grande riconoscimento a livello nazionale per tutta una serie di dossier perché a monte c’era una programmazione che ci ha consentito di ottenere finanziamenti sia con il Pnrr ma anche prima di esso.

Che cosa va consolidato?

La sfida vera è il tema delle politiche abitative. A Brescia abbiamo una elevata concentrazione di edilizia popolare (l’80% di tutta la provincia è in città), quindi ci sono importanti ricadute in termini servizi sociali. Il lavoro grosso è investire sempre di più nell’housing sociale, anche in risposta alla città universitaria. Da tanti anni, poi, il Comune ha deciso di affidare gli oltre 2.000 alloggi di sua proprietà all’Aler ma abbiamo visto che non ha i requisiti qualitativi che ci aspettiamo. Vogliamo quindi fare un salto di qualità creando come a Milano una società comunale che gestisce il proprio patrimonio. Stiamo studiando come strutturarci per andare in questa direzione. Infine la mobilità pubblica. Fuori dall’area urbana di Brescia il Tpl ha pesanti carenze che si traducono in grossi gap anche per noi. Quindi, anche se non è nostra competenza, terremo alta l’attenzione in Regione perché sul territorio possano arrivare nuove risorse per far fare un salto di qualità al servizio, lavorando per fare lasciare più automobili possibili oltre i confini urbani.

Quali sono i settori in cui concentrerà il suo impegno? E che esperienza vi porta?

In questi 10 anni ho avuto come deleghe le politiche per la mobilità, i servizi demografici, gli affari legali e i rapporti con le università. Esperienza che mi ha insegnato a tessere necessariamente relazioni con tutti i livelli istituzionali, locali e statali. Concentrerò il mio lavoro sul progetto del tram, interamente finanziato dallo Stato e che è in fase di progettazione definitiva, per dare una risposta concreta a tutti quei quartieri ad ovest non serviti dalla metropolitana e per collegare il polo fieristico alla città. Particolare attenzione metterò al completamento della Tav verso Rezzato e sul tema del rilancio dello scalo merci (a nord di via Orzinuovi), per creare un polo intermodale forte. Su questi progetti nel prossimo decennio sono previsti investimenti di circa 1 miliardo di euro.

Se la sua coalizione vincerà, quali saranno le priorità?

Me ne sono date due: consolidare le condizioni economiche del nostro bilancio e la bonifica della Caffaro. Sulla prima è fondamentale il rapporto con A2A, realtà da cui dipende quel surplus di iniziative che fanno di Brescia un unicum, come la convenzione con le scuole paritarie dell’infanzia; la cura del verde urbano; la partecipazione ai costi del trasporto pubblico (circa il 40% delle corse sono pagate dal Comune). L’altra è vedere finalmente partire la bonifica della Caffaro.

GIULIO REZZOLA 12 mag 2023 08:30