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Brescia
di MANLIO MILANI 28 mag 2023 07:16

Piazza Loggia: trasformare lo spirito di Caino

Manlio Milani, presidente della “Casa della memoria”, ha riletto i giorni della strage di Piazza Loggia a partire dalla prima pagina di Voce del 1974

“La strage di piazza della Loggia é preceduta da due fatti: l’approvazione del referendum che conferma la legge sul divorzio e pochi giorni dopo la morte del neofascista Silvio Ferrrari causata dall’esplosione anticipata della bomba che stava trasportando per effettuare un attentato. Abbiamo così una risposta violenta ad un atto di democrazia, di confronto democratico. Da qui la manifestazione antifascista in Piazza della Loggia del 28 maggio 1974 che
sarà interrotta dallo scoppio di una bomba che causerà 8 morti tra i manifestanti.

La risposta delle istituzioni e dei bresciani si esprime attraverso la forza della partecipazione democratica e nello stesso tempo chiedendosi anche perché è potuto accadere.

Mi  pare che la copertina di Voce non colga in quel momento le ragioni, le diversità delle risposte e il contesto storico dell’avvenimento ma si limiti ad indicare che alle radici di quella violenza c’è soprattutto lo spirito di Caino: cioè odio e intolleranza.

Una posizione che è contestata da una parte della stessa Chiesa che criticherà pubblicamente tale messaggio pronunciato nell’omelia dal vescovo Morstabilini durante i funerali. Ma a distanza di molti anni e alla luce di una acquisita verità giudiziaria per quella strage, quella copertina e quel richiamo a Caino risuonano in modo diverso.

Di fronte agli orrori della guerra o alla negazione di principi basilari di espressione plurale come sta accadendo in Iran emerge con maggior determinazione la necessità di comprendere che fare del male in nome del bene non produce che altro male. E questo genera odio, crea nemici.

Diventa allora indispensabile per ognuno di noi saper mettere al centro del nostro presente il tema del rapporto con l’altro, rifiutando cioè discorsi divisivi o parole intolleranti come “noi cristiani, loro islamici”, ‘noi patrioti, voi traditori’, ‘noi italiani, voi migranti stranieri’.

In questo senso è allora possibile trasformare lo spirito di Caino nella ricerca di un dialogo che sappia guardare con responsabilità alle disuguaglianze, ai bisogni. Rifiutando così la logica della contrapposizione tra ‘noi e loro’.

Quindi, a distanza di anni, quel passato espresso con quella copertina, ricordando nella sua complessità, sollecita oggi a riflettere sul nostro presente”.

MANLIO MILANI 28 mag 2023 07:16