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Brescia
di REDAZIONE 26 dic 2020 17:43

Primo Maggio. Presepe finestra sul mondo

Sostare davanti al presepio. Quest'anno molte parrocchie sono state costrette a non allestire il tradizionale presepe.  

Ma come ha scritto Papa Francesco in Admirabile signum "dovunque e in qualsiasi forma, il presepe racconta l'amore di Dio, il Dio che si è fatto bambino per dirci quanto è vicino ad ogni essere umano, in qualunque condizione si trovi".

La parrocchia cittadina di San Benedetto, guidata da don Raffaele Licini, ha pensato di predisporre lo stesso un presepe in chiesa.

E l'ha fatto cercando di trasmettere una serie di messaggi per il visitatore. Il risultato merita un plauso.

Scendendo verso l'orto degli ulivi, una piccola cappella, chiamata Dominus flevit, ricorda Gesù che piange guardando la città di Gerusalemme. All'interno c'è  una vetrata che offre proprio la vista su tutta Gerusalemme.

Questa vetrata è stata riprodotta anche nella zona del Primo Maggio. Il presepe, infatti, racconta Gesù che continua a soffrire e a piangere, condividendo le sofferenze dell'umanità. E purtroppo sono tante le situazioni in cui l'uomo calpesta la dignità di un altro uomo. Pensiamo alle divisioni tra i popoli (il muro tra palestinesi ed ebrei, il muro tra Stati Uniti e Messico...), alle divisioni tra religioni, ai tanti uomini migranti che cercano un futuro diverso. C'è spazio anche per la periferia di un quartiere che è diviso dalle due ferrovie.

Accanto a questi simboli rappresentati e raffigurati nel presepe sono descritti anche tutti i muri e i conflitti presenti nel mondo.

Gesù bambino è stato collocato sulla stella (una riproduzione della stella della Basilica della Natività di Betlemme), che, insieme alla stella cometa, posta sopra il Calvario, rischiara il buio dell'umanità. Oltre il buio, le stelle.

Lidia, Mara, Battista, Duilio, Gabriele e tutti i volontari coinvolti, insieme a don Raffaele, hanno costruito un percorso che merita di essere visto e di essere raccontato.


REDAZIONE 26 dic 2020 17:43