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Brescia
di REDAZIONE 28 mag 2025 15:14

Ripartire dal posto giusto

Si è svolto martedì 27 maggio, presso il Museo Mille Miglia, il convegno conclusivo del progetto "Reload – Ripartire dal posto giusto", promosso da Cooperativa "La Vela" con il contributo di Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Bresciana e Fondo di Beneficenza Intesa Sanpaolo. Oltre 120 persone tra rappresentanti del Terzo Settore, enti pubblici e agenzie per il lavoro hanno partecipato all’incontro, che ha raccontato l’impatto concreto di un modello innovativo per contrastare la povertà lavorativa.

Nel corso dei tre anni di attività, "Reload" ha coinvolto 104 persone con fragilità occupazionali: il 60% ha trovato un impiego, di cui il 27% con contratto a tempo indeterminato. Un dato che racconta la forza di un approccio personalizzato, che ha integrato orientamento, formazione, tirocini e sostegno all’autonomia. Monica Marchetti, presidente di Cooperativa La Vela: "Abbiamo costruito alleanze tra profit e non profit, tra persone e imprese, tra bisogni e opportunità. RELOAD ha permesso alle persone di ritrovare dignità, valore, fiducia ma soprattutto ha generato un cambiamento culturale: è tempo di trovare un punto d’incontro tra mondo produttivo e fragilità sociali". Durante la mattinata sono stati presentati i dati che hanno restituito portata e impatto di "Reload", a cura di Silvia Capretti (Coop. La Vela) e Valeria Della Valle (Bimbo chiama Bimbo OdV), intervallate dalle voci di alcuni beneficiari e beneficiarie che hanno risposto a tre domande: Qual è stata la tua ripartenza con Reload? Che significato ha per te il lavoro? Ti senti meglio quando lavori?

A seguire, l’intervento del sociologo Giorgio Gosetti (Università degli Studi di Verona) che ha offerto una lettura dei fenomeni emersi: "Viviamo in un’epoca in cui la trasformazione del lavoro è paragonabile alla seconda rivoluzione industriale. Il lavoro povero è un ossimoro reale, ma il lavoro può ancora fare bene se resta fonte di reddito, relazioni e riconoscimento. Perché il lavoro sia dignitoso, servono condizioni di durata, senso e autodeterminazione. E serve una visione territoriale e collettiva dell’occupabilità". Nel suo intervento, il sociologo del lavoro Giorgio Gosetti (Università degli Studi di Verona) ha proposto una lettura dei fenomeni emersi da "Reload" inserendoli in un quadro di più ampio respiro, segnato da trasformazioni profonde del mondo del lavoro: "Oggi ci muoviamo dentro un cambiamento strutturale paragonabile, per portata, alla seconda rivoluzione industriale. L’intelligenza artificiale sta accelerando questo processo e le condizioni di vulnerabilità leggera, su cui ha lavorato ?Reload', sono destinate a diventare sempre più diffuse".

In un contesto in cui la mobilità verticale è assente e quella orizzontale è spesso segnata da conflittualità (come già avviene in Italia, USA e Germania), la questione fondamentale resta: il lavoro continua a fare bene? "Sì – ha affermato Gosetti – ma a una condizione: deve essere dignitoso e duraturo. Senza un reddito sufficiente non ci sono relazioni stabili, né progettualità. Il rischio concreto è quello di scivolare nel paradosso del lavoro povero: si lavora, ma non si vive". Dal progetto "Reload", ha sottolineato, emergono con forza i significati simbolici del lavoro: come fonte di identità, non solo individuale ma anche collettiva; come luogo di riconoscimento sociale e di autodeterminazione. "Dentro un lavoro sensato – ha concluso – c’è la voice, ovvero il diritto a potersi esprimere, a poter dire. L’occupabilità non è una dote personale: è una relazione, tra individuo e territorio, tra biografie e contesto. Ed è su questa relazione che dobbiamo continuare a investire".

La tavola rotonda che ha chiuso i lavori ha visto il confronto tra rappresentanti del mondo cooperativo, delle agenzie per il lavoro, degli enti pubblici e del Terzo Settore. Tra i presenti: Antonio Albini (During Spa), Michele Brescianini (Confcooperative Brescia), Marco Danesi (Fondazione Opera Caritas San Martino), Barbara Lodi Rizzini (Centri per l’impiego della Provincia di Brescia), Paolo Paroni (Servizio Giusta Occupazione), Francesca Polonini (Coop. La Vela) e Rita Tagassini (Acli Provinciali Brescia). I relatori hanno sottolineato l’urgenza di una formazione lungimirante, calibrata sui reali fabbisogni delle imprese, e l’importanza di introdurre figure di tutor aziendali per accompagnare l’inserimento lavorativo. Centrale si è rivelato il ruolo dell’educatore professionale, interpretato in "Reload" come un vero e proprio “consulente di carriera”, capace di mediare tra persone e contesti produttivi.

È stato ricordato come "Reload" si inserisca nel Protocollo d’Intesa tra Confcooperative Brescia e Camera di Commercio, nato per affrontare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo una cultura dell’inclusione in azienda da cui possano beneficiare tutti i lavoratori. Il progetto ha dimostrato che accompagnare le fragilità richiede nuove modalità di relazione tra aziende e Terzo Settore: dialogo costante, sperimentazione condivisa, fiducia reciproca. In un’epoca di piena occupazione, il rischio maggiore è offrire lavori poveri e precari: "Reload" ha permesso di rallentare, creare spazi di ascolto, mediazione e progettazione, senza sacrificare le persone all’urgenza della produttività. La sfida, è stato detto, è costruire un’alleanza sociale ampia e concreta, che si fondi anche su piccoli interventi ad alto impatto (micro-leve), sulla condivisione delle reti relazionali come capitale sociale, e su esperienze formative svolte direttamente in azienda, come le Academy aziendali, per trasformare l’inclusione in pratica sistemica.

Reload è stato realizzato da "La Vela" Cooperativa sociale (capofila), "Acli provinciali0" di Brescia, "Amici del Calabrone", "Bimbo chiama Bimbo" OdV, Associazione "Casa Betel 2000", Associazione "Dignità e Lavoro", "Cauto" Cooperativa sociale, Fondazione "Punto Missione" Onlus, "La Rete" Cooperativa sociale. Con il contributo di Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara, Fondo Beneficenza Intesa Sanpaolo - Fondazione della Comunità Bresciana. In collaborazione con 23 Comuni degli Ambiti 1 Brescia, 2 Ovest Solidale, 3 Brescia Est, Servizio SIL, During Agenzia per il lavoro, Agenzia Openjobmetis, Umana Agenzia per il lavoro, Agenzia Adecco, Cesvip Lombardia, Centro Libri, Centro per l’Impego, Associazione "La Rete" – Una dimora per l’emarginazione OdV, Agenzia per il lavoro e ente di formazione Carpediem, Scuola Bottega Artigiani, Cooperativa" Il Calabrone", Associazione "Maremosso" e Cooperativa "Articolouno".

REDAZIONE 28 mag 2025 15:14

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