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Brescia
di MARTINA APOSTOLI 06 ott 2022 08:29 Ultimo aggiornamento 05 ott 2022 08:29

Tu non uccidere

“La guerra non è un fantasma del passato, ma una minaccia costante. Si stanno creando nuovamente le condizioni per la proliferazione di conflitti.” (Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti” pubblicata nel 2020)

 Proprio di guerra e pace si è parlato nell’incontro “Tu non uccidere – Osare la pace alla scuola di don Mazzolari” svolto venerdì 30 settembre al Palazzo Facchi di Borgosatollo, con la partecipazione di don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei e Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza contro la povertà.

Quesito centrale della conferenza è stato: “Quale sguardo assumere all’interno di una vicenda così complessa”, se limitarsi ad assistere passivamente e delegare alle alte cariche degli Stati, il compito di agire (fornendo armi), oppure, riflettere da quali basi partire per aprire un possibile scenario di pace.

“La risposta al quesito si può trovare osservando il ‘Martirio di San Matteo’ – ha suggerito Rossini –. Opera di Caravaggio che ritrae il Santo in punto di morte, il suo esecutore e sullo sfondo il volto dello stesso autore del dipinto, intento ad assistere all’uccisione. Si evince, quindi, l’invito a lasciarci toccare dal dolore che affligge chi ci circonda, in particolare dalla drammaticità della guerra che ogni giorno coinvolge sempre più civili, pertanto, sfoderare la propria diplomazia e favorire la giustizia sociale.”

 Don Primo Mazzolari (1890-1959) sacerdote della pace e formatore di coscienze, ha sperimentato le atrocità della guerra sul campo di battaglia, arruolato come prete-soldato e successivamente come cappellano militare durante la Grande Guerra. Il libro “Tu non uccidere” scritto dal sacerdote nel 1952 e realizzato alla luce della sua esperienza al fronte, è il manifesto italiano del pacifismo cristiano che ribadisce le assurdità della guerra. La logica bellica disumanizza, induce a credere di poter distruggere l’altro come fosse un oggetto, abbatte gli umili e anonimi che spesso non conoscono neppure le ragioni che inducono a così tanta violenza. La guerra è un oltraggio a Dio, un fratricidio ingiusto e impossibile da giustificare.

“Nonostante le guerre scoppino per ragioni differenti e abbiano loro particolarità, hanno elementi in comune che si ripetono: la corsa agli armamenti e l’ossessione verso il nemico – ha sottolineato Bignami –. Fare la guerra è sempre stato facile, fare la pace, invece, richiede creatività. ”

Come cita don Mazzolari: “La pace è un bene uno e indivisibile come la Carità. Se uno la vuole per sé, deve domandarla per tutti: per gli stessi che non la vogliono e per coloro che ne sono indegni.” Se si desidera vivere in pace, bisogna chiederla per tutti, al contrario, non si può essere in pace con sé stessi, facendo la guerra agli altri.

MARTINA APOSTOLI 06 ott 2022 08:29 Ultimo aggiornamento 05 ott 2022 08:29