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Brescia
di VITTORIO BERTONI 07 ott 2022 09:31

Uno spazio urbano in evoluzione

Brescia Infrastrutture, con un bilancio di 40 milioni e un patrimonio immobiliare di 800, si colloca tra le prime 500 società bresciane

Uno spazio urbano in evoluzione. La Brescia del Duemila sta affrontando il cambiamento radicale che la porterà ad evolvere da città a matrice industriale a luogo di servizi e residenziale, attrattiva, sostenibile e vivibile. Buona parte di questo processo sarà accompagnato da Brescia Infrastrutture, società pubblica in house con socio unico il Comune, nata nel dicembre 2011 per il conferimento della metropolitana leggera e dei parcheggi in struttura. Sono numeri importanti quelli di Brescia Infrastrutture. Con un bilancio di 40 milioni e un patrimonio immobiliare di 800, si colloca tra le prime 500 società bresciane. Dai 3 dipendenti che contava all’atto della sua costituzione, il 22 dicembre 2011, oggi dispone di una struttura di 35 persone, 15 delle quali aggregate alla società di ingegneria, con una età media di 37 anni ed elevate competenze tecniche. Il primo amministratore unico è stato Alessandro Triboldi. Gli succede nel 2014 Fabio Lavini. Nel 2017 la società si dota di un Consiglio di Amministrazione che vede Lavini in veste di presidente, affiancato dal vice Claudio Buizza e dal consigliere delegato Francesca Marsili. Il 2017 è anche l’anno del salto di qualità con l'attivazione della società di ingegneria in grado di occuparsi di interventi strategici per la città. L’attuale presidente, Marcello Peli è in carica dal 2020. La società ha da sempre svolto il ruolo di importante soggetto investitore per la città. Nei primi 8 anni dalla sua nascita sono stati investiti 12 milioni, il prossimo piano triennale ne mette a disposizione 45. Attraverso le proprie componenti umane, economiche e patrimoniali, la società di via Triumplina agisce come un'entità strutturata e alimenta un circolo virtuoso le cui componenti di progettazione, realizzazione, cura e implementazione ne accrescono competenze e specializzazioni. In questo modo ha saputo ritagliarsi un ruolo strategico nel panorama bresciano e sta contribuendo in modo fattivo a disegnare il presente e soprattutto il futuro della città. L’ing. Marcello Peli, presidente del CdA, ce ne illustra la genesi, le idee e i progetti per la città che cambia.

Ing. Peli, in questi 10 anni Brescia Infrastrutture ha cambiato pelle, alzando l’asticella. Ci ricordi quali sono stati i passi più significativi

“Nata allo scopo di sostenere il fabbisogno finanziario per il completamento della metropolitana, nel tempo l'azienda ha ampliato il proprio raggio d'azione promuovendo rilevanti investimenti per lo sviluppo e il miglioramento dell'opera. Associando la doverosa applicazione della normativa di riferimento tipica del settore pubblico, con la snellezza e il dinamismo di un'impresa privata si è ritagliata un ruolo qualificato nell'ambito dei servizi tecnici. Dal 2017 ha attivato un asset aziendale di società di ingegneria in grado di occuparsi di diversi interventi strategici per la città che si estendono dalla mobilità, alla rigenerazione urbana di spazi ed edifici, fino alla riqualificazione ambientale”.

Quali interventi ricorda con più orgoglio?

“La realizzazione del sottopasso di via Rose con l'obiettivo di facilitare le connessioni viabilistiche in una zona nevralgica della città. La riqualificazione di via Milano con il ridisegno della sezione stradale a favore di una mobilità più sostenibile strutturata sulle piste ciclabili. Nonché le opere di ri-naturalizzazione del Parco delle Cave grazie alle quali si sono recuperati ambiti produttivi dismessi e degradati”.

Ci sono altri ambiti nei quali si è fatta sentire la “cura” di Brescia Infrastruttture?

“Il lavoro che stiamo sviluppando per il recupero e la valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale. È un segno di attenzione e responsabilità metterci a disposizione per restituire alla città pezzi del proprio vissuto. L'occasione di Brescia-Bergamo capitale della cultura ci vede impegnati nel restauro di palazzo Martinengo Colleoni, sede del Progetto Mo.Ca. e della Palazzina Ufficiali in Castello, oltre alla riqualificazione di vie cariche di storia come via Musei e via X Giornate”.

Che cosa si sta facendo sul tema caldo del risparmio energetico?

“Noi ci occupiamo di infrastrutture e stiamo cercando di renderle più sostenibili attraverso interventi di efficientamento volti al risparmio del consumo di energia elettrica e all’autoproduzione della stessa (da fonti rinnovabili). Oltre ai sistemi di parzializzazione del funzionamento delle luci nelle stazioni della metro, provvederemo alla sostituzione dei neon nelle gallerie con apparati led capaci di ridurre del 50% i consumi dovuti all’illuminazione. Ma ci stiamo muovendo anche sul versante del risparmio dei costi attraverso l’autoproduzione di energia elettrica. Va in questa direzione il progetto in fase di redazione che prevede di realizzare nel deposito di Sant'Eufemia un parco fotovoltaico finalizzato a soddisfare una buona parte il fabbisogno di energia della metro. Aggiungo che guardiamo anche oltre per ridurre l’inquinamento dovuto alla produzione dell’energia elettrica. A questo riguardo faremo delle valutazioni con A2A sul tema della cogenerazione con la possibilità di produrre energia elettrica per la metro abbinata al riscaldamento per le abitazioni”.

In questi 10 anni Brescia Infrastrutture ha cambiato pelle. Da “salvadanaio immobiliare”, in qualità di braccio strumentale del Comune si è assunta responsabilità sempre maggiori: dalla cura del proprio patrimonio, agli investimenti sulla mobilità pubblica, all’attività di progettazione ed esecuzione di opere strategiche. Responsabilità che le consentono di essere sempre più protagonista nel grande processo di cambiamento in atto nella nostra città. Il tutto a favore di una mobilità urbana sempre più evoluta, sostenibile e orientata verso il potenziamento del trasporto pubblico locale.

VITTORIO BERTONI 07 ott 2022 09:31