lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 30 mag 2021 06:16

Verso Brescia 2023

Inizia a prendere corpo la progettualità pensata dalla Diocesi in occasione della partecipazione alle manifestazioni che si andranno a realizzare per “Brescia e Bergamo capitali italiane della cultura 2023”. Giovedì scorso, in episcopio, il vescovo Tremolada ha incontrato gli appartenenti al “tavolo di lavoro”, costituito da un gruppo scientifico e uno operativo, chiamato a elaborare il dossier di proposte che il Direttivo invierà alla Loggia a metà novembre. Sono tre le aree tematiche indicate dal Vescovo durante l’assise: cultura e fede, cultura e vita, cultura e futuro. “L’appuntamento del 2023 – ha esordito mons. Tremolada – è un’ulteriore occasione per intraprendere un cammino comune con un atteggiamento di sincera umiltà, pur nella consapevolezza di poter offrire un contributo utile e importante, rendendo la nostra Chiesa protagonista, collaborando con le diverse realtà affinché questo anno della cultura sia fruttuoso”.

Intanto continuano le interlocuzioni fra la Diocesi e l’Amministrazione comunale, così come gli incontri, l’ultimo è del 19 maggio, con i referenti della Chiesa di Bergamo. “Adesso – sottolinea don Daniele Faita, referente diocesano per ‘Brescia capitale della cultura 2023’, oltre che vicario territoriale per la città e l’hinterland – inizia il lavoro di raccolta delle varie proposte inoltrate dai vari soggetti coinvolti nella progettualità. “Il vescovo Tremolada – sono ancora parole di don Daniele Faita – ha sottolineato l’importanza di innescare processi esperienziali e generativi che possano protrarsi nel tempo, reinventando, in un certo qual modo, il nostro essere Chiesa nella società, soprattutto guardando ai giovani. La cultura, seguendo le tre grandi direttrici indicate dal Vescovo, potrà quindi essere il volano per un rinnovamento pastorale”.

Fra le progettualità date per certe, in vista di una crescente valorizzazione del patrimonio sacro, figura la creazione di gruppi di giovani volontari, nelle parrocchie, chiamati ad accogliere i turisti che si riverseranno in città. Quello di “Brescia e Bergamo capitali italiane della cultura 2023” è un cantiere aperto ad ogni proposta che la comunità vorrà inoltrare: visite guidate, pellegrinaggi (non dimentichiamo che Brescia ha dato i natali a San Paolo VI e Bergamo a Giovanni XXIII ndr), momenti di meditazione e concerti sono solo alcune delle iniziative che potrebbero essere messe a punto. “Ogni progettualità – sottolinea don Faita – potrà essere una manifestazione di comunione e condivisione all’interno del cammino della Chiesa bresciana”. Se la promozione del sacro attiene alla fede e la cultura della vita abbraccia diversi ambiti, non ultimo quello del lavoro, ma anche quello dell’interculturalità e delle fragilità, il tema del futuro è strettamente connesso a chi vivrà nel mondo di domani: “Cogliamo l’occasione – sono parole di mons. Tremolada – per manifestare e rendere concreta la nostra attenzione ai giovani e alla sostenibilità. Pensare al futuro significa assumere la responsabilità del presente rispetto a quanto accadrà domani. Da questo aspetto emerge l’attenzione alle nuove generazioni e alla sostenibilità ambientale che non si esaurisce solo nel rispetto per il creato”.

ROMANO GUATTA CALDINI 30 mag 2021 06:16