Tracce narranti alla Collezione Paolo VI
Sabato 25 ottobre, nel tardo pomeriggio, alla Collezione Paolo VI - Arte contemporanea di Concesio, si è tenuto l’evento conclusivo del progetto “Tracce narranti”, un percorso di co-creazione che, nel corso dell’anno, ha intrecciato le energie di scuole, musei e realtà sociali del territorio lasciando segni concreti di partecipazione, creatività e inclusione. Un progetto che ha promosso l’arte come strumento di connessione e crescita comunitaria, con laboratori, installazioni e attività partecipative capaci di generare un impatto sociale e culturale duraturo. ”Tracce Narranti” nasce dal bando di Fondazione Cariplo “Cultura diffusa-Contrastare le disuguaglianze attraverso la cultura e la socialità”, e ha visto la collaborazione della Comunità Montana di Valle Trompia, del Sistema Museale e dell’Ecomuseo della Valle Trompia, dell’Istituto Comprensivo di Concesio, della Biblioteca (con i laboratori del progetto Artoteca) e del Comune di Concesio, delle Cooperative Futura di Nave e Il Ponte di Villa Carcina, e di Avisco (Associazione per la ricerca e la sperimentazione sugli audiovisivi). Le attività sono state pensate per un pubblico eterogeneo, con particolare attenzione a giovani, scuole e fasce socialmente vulnerabili, rendendo la cultura accessibile a tutti.
Il folto pubblico, presente all’evento conclusivo, ha potuto anche fruire della documentazione audiovisiva delle attività realizzate nei mesi passati dal gruppo di videomaker Varius Collective, offrendo uno sguardo corale e partecipato sul processo creativo che ha animato le comunità coinvolte.
Nei mesi scorsi, grazie alla guida dell’artista Annamaria Gallo, si sono svolti laboratori artistici di Land Art che hanno coinvolto giovani con disabilità under 40 delle Cooperative Futura di Nave e Il Ponte di Villa Carcina. Questi momenti di incontro e ascolto hanno portato alla creazione di opere collettive, realizzate con materiali naturali, pensate per fondersi con il paesaggio e trasformarsi lentamente nel tempo, lasciando tracce poetiche e temporanee nei luoghi che le ospitano.
L’artista Armida Gandini ha, invece, tenuto un laboratorio, dal titolo “Storie, trame di relazione”, di un paio d’ore con cinque donne, negli spazi esterni della Collezione Paolo VI. ” Ho chiesto loro – ha raccontato Armida – di raccontare un’esperienza, un aneddoto e di lasciare una traccia del loro racconto. Le donne erano a coppie, si raccontavano la loro storia e nel frattempo la disegnavano fissandola su di un foglio; poi tutti i fogli li abbiamo incollati sulla vetrata esterna del Museo. Le loro storie si sono intrecciate, commiste in modo stupefacente ed intersecate le une con le altre divenendo un’unica storia; perfino le loro voci si sono amalgamate fino a diventare un’unica voce narrante. C’è chi ha raccontato un parto, chi un viaggio, chi un sogno: storie anche molto intense”. Quindi, al termine delle presentazioni, i partecipanti hanno potuto partecipare al laboratorio conclusivo -condotto insieme da Annamaria e Armida- lasciando una traccia del loro estro artistico su due strisce parallele, usando le tracce di note esplicative e di pennelli, colle, forbici e colori.
“Con questo evento – sottolinea don Giuliano Zanchi, direttore della Collezione Paolo VI – vogliamo restituire alla comunità il frutto di un percorso che ha unito persone, storie e luoghi. L’arte diventa un linguaggio comune, capace di costruire legami e di rendere visibile la forza della partecipazione. “'Tracce narranti' è un progetto che nasce dalla volontà di rendere l’arte contemporanea un ponte tra memoria e futuro, coinvolgendo attivamente la comunità in un’esperienza condivisa di scoperta e narrazione”.