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Brescia
di SERGIO ARRIGOTTI 09 giu 2023 09:19

Dio mi ha atteso e mi ha attirato con la tenerezza

L'intervista a fra Andrea Tesseri, uno dei tre carmelitani che verranno ordinati il 10 giugno in Cattedrale dal vescovo Pierantonio Tremolada

Ci può raccontare la sua storia?

Sono fra Andrea Tesser di Gesù e Maria, vengo da Treviso e ho 39 anni, due sorelle e cinque nipoti. Dopo il diploma come perito tecnico meccanico, ho intrapreso l’università, prima studiando ingegneria, e poi giurisprudenza, conseguendo la laurea. Nel settembre 2015, a conclusione di un periodo di prova presso il convento di Treviso, sotto la guida di padre Giuseppe Pozzobon, sono entrato a Trento come postulante nell’Ordine Carmelitano.

Cosa è stato determinante nella sua scelta vocazionale?

Devo dire che il dono della chiamata divina si è manifestato in me sin dal 2005, e solo molto tempo dopo vi ho corrisposto. In particolare, la prima attrattiva verso il sacerdozio sento esserci stata già nel 2005, a un raduno di giovani in preparazione alla GMG di Colonia. Allora, però, ho avuto paura di aderire con prontezza: in me ha prevalso il timore di cosa avrebbero pensato i miei amici, i miei genitori, il timore di perdere qualcosa, anziché la gioia di essere stato chiamato. Il dono che lo Spirito aveva seminato nel mio cuore, l’ho lasciato sepolto, mi sono nascosto, continuando con gli studi e qualche lavoro saltuario.

Ma ora ha scelto di diventare sacerdote.

Non è stata tanto una mia idea, quella del sacerdozio, ma una libera risposta a una predilezione d’amore che mi ha preceduto e accompagnato, anche quando cercavo altrove. Pur continuando il cammino neocatecumenale (di cui ho fatto parte sin da quando avevo dodici anni) e, in seguito, anche con l’esperienza delle Dieci parole, sentivo che non ero soddisfatto: le molte cose che facevo mi lasciavano sempre con un senso di incompiutezza, vagavo lontano dal disegno provvidenziale che Dio mi aveva manifestato. Cercavo di realizzare per me qualcosa di significativo, prescindendo però da una mia fondamentale consegna al Padre. Solo col tempo, sono tornato a quel seme di grazia che è la vocazione e ho intrapreso un percorso di discernimento presso i Padri carmelitani, a Treviso: incontrando la pace, quel “Nada te turbe” teresiano potevo sentirlo con verità mio.

Ha un Santo che le è particolarmente caro?

Anche se sono affezionato a molte figure di Santi e Sante, non posso dimenticare quanto hanno concorso al mio piccolo “Fiat!”: Teresa d’Avila e Teresina, nella cui scia sono felice di stare anch’io. Oggi posso dire essere stata sciocca la pusillanimità con cui ho tentennato all’inizio, ma non inutile: mi ha permesso di scoprire anche la paziente attesa che Dio sa usare con noi.

Ha un versetto del Vangelo di riferimento?

Se devo pensare a un passo biblico, mi viene in mente il Salmo 139, “Signore, tu mi scruti e mi conosci”, perché fa eco alla tenerezza divina nella mia vita che mi ha attratto e mi ha atteso.

Quali saranno le attenzioni pastorali?

Vorrei poter incarnare Matteo 25: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

SERGIO ARRIGOTTI 09 giu 2023 09:19