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Bienno
di REDAZIONE 15 gen 2021 08:16

Il Monastero di Bienno chiude

Inaugurato nel 1988 e collocato nelle vicinanze dell’Eremo, il monastero delle Clarisse di Bienno chiude il giorno di Pentecoste. La testimonianza delle sorelle povere di Santa Chiara

Il giorno 8 ottobre 1988 iniziava a Bienno la nostra vita di sorelle povere di santa Chiara. Il nuovo monastero, di proprietà dell’Alma Tovini Domus, era (ed è) bellissimo. Collocato nelle vicinanze dell’Eremo dei santi Pietro e Paolo, a quel tempo diretto da don Aldo Delaidelli, era pensato anche in vista di una vicinanza spirituale. Questa vicinanza si è sempre mantenuta e manifestata nella celebrazione eucaristica vissuta insieme alla comunità dell’Eremo, presso la chiesetta del monastero. Da quel giorno indimenticabile, l’accoglienza, l’affetto, l’attenzione di tante persone ci hanno circondato e in breve tempo il nostro piccolo gruppo è diventato parte integrante della vita della chiesa locale. E questo andò avanti e si approfondì negli anni. Il giorno di Natale del 1993 morì suor Maria Pia di leucemia. Nel corso degli anni alcune ragazze si unirono a noi, ma di queste soltanto due hanno perseverato nel cammino.

Anni intensi. Dall’inaugurazione del monastero ad oggi sono passati 32 anni. Anni intensi, segnati da eventi civili ed ecclesiali di rilievo e dagli eventi spiccioli delle nostre vite e di quelle di tante persone amiche. Ricordiamo con gratitudine gli incontri interessanti con le persone che venivano all’Eremo per incontri o conferenze, ricordiamo molti eventi e celebrazioni vissuti con la comunità dell’Eremo, con i fedeli della parrocchia di Bienno e delle parrocchie vicine. Quanti gruppi di bambini, di ragazzi e anche di adulti abbiamo incontrato! Con quante persone abbiamo fatto amicizia e quante hanno pregato con noi! Non siamo mai sole alla celebrazione delle Lodi mattutine e della Messa, sempre qualcuno si unisce e canta i salmi alternandosi con il nostro piccolo coro.

La scomparsa di suor Agostina. Il giorno di Natale del 2020 è morta la nostra sorella più anziana, suor Agostina, dopo mesi di declino e di sofferenza, lasciando una testimonianza bellissima di vita. Riprendiamo le parole da lei lasciate scritte: “La mia vita è stata una avventura stupenda, meravigliosa”. Insieme ai suoi numerosi parenti e a tante persone che l’hanno conosciuta e apprezzata, l’abbiamo salutata e riconsegnata al Signore, cui aveva dedicato tutta se stessa.

Il futuro. La nostra fraternità si ritrova in una situazione che le indicazioni canoniche del documento Cor Orans ritengono, a ragione, non sufficienti per condurre serenamente e con speranza di futuro, una vita monastica, in primis per il numero di sorelle, troppo limitato. A questo proposito abbiamo da tempo avviato un confronto con altri monasteri, in particolare il monastero di Lovere da cui era partita la fondazione, con la madre presidente, con il ministro provinciale dei frati minori, con altre sorelle qualificate; infine con il nostro vescovo Pierantonio e con la Congregazione per i religiosi. Con grande dolore prendiamo atto che non possiamo proseguire il nostro cammino qui da sole e che la situazione degli altri monasteri non consente di attendere un aiuto. Trent’anni fa la vita ecclesiale si presentava “in espansione” e l’abbondanza delle vocazioni invitava ad aprire nuove esperienze, come la nostra. Oggi sia la situazione ecclesiale che quella vocazionale sono cambiate e si presenta la necessità di unire le forze. Così, ripetiamo, con grande dolore, ci accingiamo a lasciare questo monastero tanto amato, nel quale pensavamo di rimanere per sempre. Questo avverrà il giorno di Pentecoste del 2021 (il 23 maggio), quando saluteremo definitivamente. Quattro sorelle saranno accolte nel monastero di Lovere e una sorella nel monastero di Porto Maurizio, in Liguria.

Noi lasciamo con la speranza che presto un’altra comunità possa venire ad abitare questo bellissimo monastero e a sostenere la vita e la speranza della gente meravigliosa che qui vive. La nostra ultima parola sarà grazie.

REDAZIONE 15 gen 2021 08:16