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Brescia
di BETTY CATTANEO 31 ott 2018 13:00

Nuovi stili di viaggio

Giovedì 8 novembre iniziano “I giovedì della missione”, venerdì 9 novembre viene invece presentato il percorso per i giovani dai 18 ai 30 anni

Aprirsi al mondo significa aprire la mente e il cuore. Il Centro missionario propone “Nuovi stili di viaggio”, un corso di formazione per quanti (singoli, gruppi o oratori) desiderano avvicinarsi al mondo della missione e, dove possibile, sperimentare anche un’esperienza estiva di servizio ma soprattutto di ascolto all’estero. Sono gli stessi giovani che hanno vissuto un’esperienza a raccontare, in un video diffuso sui canali social, le loro emozioni. E così con le loro parole descrivono la missione. Meravigliarsi, incontrare, sorridere, imparare, allargare gli orizzonti, incontrare il prossimo, toccare con mano il divario economico tra Nord e Sud del mondo. Beatrice, ad esempio, ha vissuto tre esperienze in Mozambico nella missione dei Padri della Sacra Famiglia di Martinengo. La prima esperienza, nel 2015, arrivata quasi per caso, ha deciso di cogliere la proposta di un amico prete che accompagnava un gruppo di giovani della parrocchia. É partita senza particolari aspettative. Ci è poi tornata negli anni successivi. “Vivere in un paese africano è una scelta d’Amore, che comporta anche un pizzico di follia. Tornare in Mozambico carica.. è il mio polmone, ogni volta sembra che tutto intorno a me e dentro di me ricominci ad avere un senso. E il senso più profondo di tutto questo è la presenza di Dio, che si fa forte e ben visibile nelle persone che incontro. Sì, perché tutto parte da Lui e quando i segni sono chiari… anche la vita assume un significato bello, intenso, pieno. Così si fa chiara la direzione del mio cammino…”. Venerdì 9 novembre alle 20.30 il percorso, per i giovani dai 18 ai 30 anni, viene presentato al Centro pastorale Paolo VI da Claudio Treccani, animatore del Centro missionario. “I giovani che vivono questa esperienza in missione percorrono un tratto molto breve di tre settimane per incontrare una cultura diversa, per arricchirsi spiritualmente e per tornare con un bagaglio di gioia in più. Non siamo in missione per svolgere un’attività, ma per comprendere lo stile di vita delle popolazioni locali. Attraverso il confronto e lo scambio valoriale, aiutiamo i giovani a fare un discernimento futuro nella loro vita”. Partire del resto come scriveva mons. Helder Camara è anzitutto “uscire da sé. Rompere quella crosta di egoismo che tenta di imprigionarci ne nostro io”.

I giovedì della missione. Ritornano, con inizio alle 20.30, “I giovedì della missione” nella Casa comboniana di viale Venezia. Rappresentano un momento di formazione aperto a tutti. E riprendono alcune priorità segnalate dal Vescovo nella sua prima omelia programmatica: la santità, i poveri, gli stranieri e la sinodalità. Il primo appuntamento, l’8 novembre, è con il Vescovo che si confronta su “Una santità che attrae ed evangelizza/Paolo VI”. Il 13 dicembre due giovani che hanno partecipato al Sinodo si confrontano con padre Piero Demaria, missionario della Consolata. Il 10 gennaio suor Grazia Anna Morelli modera l’incontro, sul tema “Parrocchie in ‘uscita’ missionaria”, con don Nandino Capovilla e con don Marco Campedelli. Il 14 febbraio mons. Vincenzo Paglia dialoga con Anselmo Palini sulla figura di Romero. Il 14 marzo don Alberto Vitali, direttore Migrantes e parroco di Santo Stefano Maggiore, e don Fabio Corazzina portano il loro contributo su “Chiesa dalle genti a Brescia? Per una parrocchia meticciata”. L’11 aprile le “Donne migranti si raccontano”: Anna Pozzi raccoglie le testimonianze di Carmen Rosario Sanchez della comunità peruviana di Milano e di suor Claudia Biondi (responsabile del settore tratta della Caritas Ambrosiana). Infine, l’ultimo approfondimento, sulla messa al bando delle armi nucleari “Brescia ripensaci”, con Francesco Vignarca (coordinatore Rete Italiana Disarmo), Lisa Clark (per la Campagna Icana) e Piergiulio Biatta (presidente di Opal).

BETTY CATTANEO 31 ott 2018 13:00