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Brescia
di GABRIELE BAZZOLI 09 mag 2024 09:28

Viavai, sul sentiero della vita

E se l’oratorio fosse tutto un “Viavai” di ragazzi, di adolescenti e di bambini accompagnati dai nonni o dai genitori e “affidati” alla capacità educativa delle nostre comunità?  E se ci fosse un tempo dell’anno nel quale la fatica “pastorale” non è quella della convocazione, dell’inventare l’appuntamento giusto, ma è piuttosto quella dell’indicare una direzione possibile dentro un’esperienza che vede una presenza grande, bella e accesa?

L’estate può essere questo tempo e questa occasione per continuare a coinvolgere e accompagnare nella crescita, attraverso la metodologia dell’animazione, gli adolescenti, anche quelli che non frequentano ordinariamente l’oratorio. E può essere anche il “Viavai” dei bambini e delle loro famiglie, a volte spaesati dentro le strutture parrocchiali, ma che ben volentieri si fidano dell’oratorio nel tempo estivo e che rendono possibile un percorso che, oltre ad essere divertente e piacevole, chiede anche l’impegno di un po’ di fatica (tipica di ogni cammino) e di costanza.  Giochi, esperienze e attività, musica e preghiera, la storia e le gite, gli incontri sono gli ingredienti dell’estate in oratorio. Ingredienti selezionati nel tempo, capaci di toccare corde diverse dei cuori dei bambini e dei ragazzi, secondo l’intuizione originaria di don Bosco, per il quale ogni strumento e linguaggio poteva diventare la “scusa” per intessere una relazione educativa sincera. Ma, soprattutto, il Grest rimane un tempo e uno spazio in cui gli adolescenti possono riappropriarsi con libertà e responsabilità delle proprie relazioni e, allo stesso tempo, il contesto in cui possiamo chiedere loro di assumere un ruolo, di esercitare un’azione educativa, di imparare a prendersi cura dei più piccoli. Un’esperienza di crescita umana e cristiana in cui possono imparare a fidarsi di chi li accompagna e, poco a poco, diventare essi stessi un punto di riferimento o quantomeno una figura significativa per i bambini a loro affidati.

È anche l’occasione per un’alleanza intergenerazionale che mostra i caratteri fraterni della comunità cristiana e si gioca tra le numerose figure coinvolte soprattutto nella forma del volontario, che prestano il loro servizio in oratorio. Ecco allora che la sfida per le nostre comunità – per continuare ad usare la metafora del cammino, che accompagnerà il Grest 2024 – è diventare capaci non tanto di restituire la ricetta già pronta e confezionata del “navigatore satellitare” che ad ogni passo vuole dare nuove indicazioni e a volte si inceppa di fronte ad ogni “ricalcolo percorso”, quanto piuttosto di offrire una direzione, designare un orizzonte, far intuire la presenza di una strada.

GABRIELE BAZZOLI 09 mag 2024 09:28