I primi dati dei pazienti guariti
Uno studio, nato con la partecipazione dell'Università degli Studi di Brescia, espone i primi dati, ad un anno di distanza, dei pazienti guariti dal Covid, dopo l'esperienza della terapia intensiva
Polmonite da Covid con sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS): sono disponibili i primi dati al mondo sugli esiti nei pazienti ad un anno dalla terapia intensiva, che dimostrano un ottimo recupero in termini di qualità di vita, ma anche un’ancora compromessa funzione fisica.
Questo studio (“Physical, cognitive and mental health outcomes in 1-year survivors of COVID-19-associated ARDS”) è stato pubblicato il 29 settembre sulla rivista britannica “Thorax”, ed è frutto della collaborazione tra il Centro di Ricerca Universitario di Brescia “Alessandra Bono” e il Centro per il follow-up dei pazienti dimessi dalla terapia Intensiva dell’ASST Spedali Civili di Brescia.
Nel testo sono riportati gli esiti di 114 pazienti affetti da sindrome da distress respiratorio acuto associato al coronavirus, che sono stati valutati a tre, sei e 12 mesi dopo la dimissione dall'unità di terapia intensiva. L'esame della forza muscolare (handgrip test) ha evidenziato miglioramenti significativi nel tempo. Diversamente, invece, il test di resistenza fisica, che si ferma in media all’80% del valore predetto. L'indipendenza nelle attività della vita quotidiana è stata raggiunta dal 98% già nei primi tre mesi. I disturbi della memoria e altre alterazioni cognitivo (28% a tre mesi) sono migliorate nel tempo, a differenza dei sintomi di depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico.
“Ad un anno dalla dimissione dalla terapia intensiva – spiega il professor Nicola Latronico dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione 2, autore dello studio e Coordinatore del Centro di Ricerca – i primi dati dimostrano un ottimo recupero in termini di qualità di vita, ritorno al lavoro, indipendenza nelle attività quotidiane, stato cognitivo e mentale. La funzione fisica misurata in modo oggettivo sia in termini di forza muscolare che di endurance rimane compromessa”.
