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Ucraina
di ALBERTO FASCETTO 23 feb 2024 12:31

Il Consultorio con Punto Missione in Ucraina

Punto Missione, dopo un primissimo intervento in emergenza a favore della popolazione con generi di prima necessità e con la costruzione di due dissalatori, fondamentali per l’approvvigionamento di acqua potabile, su spinta dei Carmelitani Scalzi, ha finanziato l’avvio di un centro di consulenza famigliare a Berdychiv, cittadina a 200km da Kiev, dove si trova il Monastero dei Carmelitani

Il 24 febbraio saranno due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina. Punto Missione, dopo un primissimo intervento in emergenza a favore della popolazione con generi di prima necessità e con la costruzione di due dissalatori, fondamentali per l’approvvigionamento di acqua potabile, su spinta dei Carmelitani Scalzi, ha finanziato l’avvio di un centro di consulenza famigliare a Berdychiv, cittadina a 200 chilometri da Kiev, dove si trova il Monastero dei Carmelitani.

Il centro è condotto da un team di professionisti: una psicologa specializzata in traumi post-guerra, una psicologa famigliare, una consulente familiare, una avvocata ed un sacerdote. È un supporto psicosociale molto concreto per le persone e le famiglie colpite dalla guerra. Durante i primi mesi di attività del centro, nel 2023, sono state registrate complessivamente più di 200 ore di lavoro. Due sono le categorie di utenti ad accedere maggiormente: donne sole e militari, di cui l’85% donne, con un’età media di 44 anni.

"Ho un'ottima impressione della mia visita al consultorio […] il supporto della psicologa - spiega una 41enne - è stato molto significativo. Ho ricevuto un aiuto qualificato. Mi ha aiutato ad affrontare il mio stato emotivo”. 

"È stato un grande aiuto […] grazie allo psicologo - racconta una donna di 38 anni - ho potuto capire di più e aumentare l'autostima in me stessa. È un aiuto inestimabile quello che ho ricevuto, che ha contribuito a cambiare la mia vita per il meglio".

"Mi sono rivolta al consultorio - continua una vedova di 45 anni - per aiutarmi a preparare dei documenti in seguito alla morte di mio marito, era un soldato che combatteva nel Donetsk […] Ringrazio l’avvocato per il suo approccio a questa questione. Mi ha spiegato dettagliatamente in modo chiaro e preciso cosa fare. Ora mio figlio ha lo status di orfano di un genitore e riceve denaro”.

In Italia, il nostro lavoro di accoglienza, integrazione e accompagnamento all’autonomia per i profughi ucraini continua con successo. Lo scorso anno vi abbiamo presentato la storia di Olga, giovane modellista di Kiev che a causa della guerra ha dovuto lasciare tutto e tutti ed è stata accolta a Casa Delbrêl, ed oggi è una delle colonne portanti del lavoro dell’Atelier Bebrél, nostro laboratorio di sartoria creativa di Rodengo Saiano.

Vogliamo raccontarvi la storia di una donna e madre ucraina di nome Viktoria che dal 2022 è ospite di Casa Delbrêl, struttura di accoglienza di Rodengo Saiano, con il figlio Mysha. Viktoria è una donna forte e molto determinata. In poco meno di due anni ha saputo mettere in campo le risorse per adattarsi al cambiamento e ha raggiunto obiettivi importanti. Le sue scelte sono dettate anche dal benessere del figlio, che è ormai ben inserito nel contesto, come sanno fare tutti i ragazzi, ma che non ha interrotto i suoi legami con l’Ucraina: "Sono Viktoria. Io e la mia famiglia siamo arrivati in Italia due anni fa. Insieme a me c’erano mio figlio, mia mamma, mio fratello e la sua famiglia. Purtroppo, mia cognata, malata di cancro, ci ha lasciato dopo 20 giorni dal nostro arrivo. È stato molto triste, ma abbiamo deciso di rimanere in Italia perché la guerra in Ucraina continuava in maniera pesante. Dopo aver girato un po' tra famiglie e centri di accoglienza, io e mio figlio siamo arrivati a Casa Delbrêl a Rodengo Saiano. Mysha, mio figlio, ha subito cominciato a frequentare la scuola elementare ed io ho continuato a studiare italiano alla Scuola di italiano di Casa Delbrêl. Ho sempre pensato che imparare la lingua fosse uno strumento indispensabile per l’integrazione. A maggio, con mia grande soddisfazione, ho superato l’esame e raggiunto il livello A2. In Ucraina mi ero laureata e facevo la biologa. Qui in Italia ho frequentato il corso ASA e, da circa due mesi lavoro in una RSA, con un contratto regolare".

Punto Missione ha sostenuto il mio percorso di studi e quello professionale. Credo che Casa Delbrêl sia un luogo di accoglienza in cui mi sento quasi come a casa. Le persone che io e Mysha abbiamo incontrato ci hanno sempre aiutato e sostenuto. Qui ho avuto la possibilità di conoscere molte persone di culture diverse. Attraverso feste e momenti conviviali ho fatto nuove ed interessanti amicizie.

ALBERTO FASCETTO 23 feb 2024 12:31