lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di M.VENTURELLI 24 set 2015 00:00

Ctb: nonostante tutto, conta la qualità

Quelli attuali sono giorni di attesa per lo Stabile bresciano. La trasformazione in legge del decreto "Valore cultura" potrebbe ridisegnare la geografia del teatro italiano, con conseguenze anche per lo stesso Ctb. Una preoccupazione in più per il tandem Boroni (presidente) e Pastore (direttore) che ha comunque messo meno, anche per il 2014/2015, a una grande stagione. Intervista a Carla Boroni

Presentato il cartellone 2014/2015, portato a termine il trasloco dalla sede di via Bassiche a quella di piazza Loggia, avviato un confronto con il Comune, per il Ctb queste settimane di luglio potevano essere relativamente tranquille, un tempo destinato a mettere a punto definitivamente i complicati meccanismi di una stagione, la prossima, in cui, nonostante la riduzione delle risorse a disposizione, lo Stabile di Brescia sarà comunque protagonista di primo piano della scena culturale.

Invece no. Ad agitare i sonni del presidente Carla Boroni e del direttore Angelo Pastore c’è l’imminente trasformazione in legge (dovrebbe essere questione di pochi giorni, anche se i tempi della politica non sono mai certi, ndr) del decreto “Valore cultura” che porterà al superamento del sistema dei teatri stabili, a favore di una divisione tra “teatri nazionali” e teatri “di interesse pubblico”. I primi, quelli destinati a prendere il posto degli “stabili", dovrebbero essere sostenuti in modo significativo dallo Stato, anche perché ridotti come numero rispetto ai progenitori. Il Ctb che sulla carta avrebbe molti dei requisiti richiesti dalla nuova norma per ambire al riconoscimento di “teatro nazionale” deve però fare i conti con la presenza in Lombardia di una realtà importante come quella del “Piccolo. Teatro d’Europa”.

“Difficile capire – afferma Carla Boroni – se nell’economia complessiva della riforma c’è posto per due teatri nazionali nella stessa regione”. L’unica prospettiva certa è che le candidature per il riconoscimento di teatro nazionale devono essere presentate al ministero dei Beni culturali entro la fine di questo 2014. Un passaggio che, come sottolineato anche dal presidente, impone anche al Ctb una modifica del proprio statuto.

“Se a tutto questo – continua Carla Boroni – aggiungiamo il fatto che, dopo la soppressione delle Province (il Broletto è stato uno dei soci fondatori del Ctb, ndr), ancora non è stato chiarito quale sarà il nuovo interlocutore, diventa facile comprendere come quelli attuali sono per lo Stabile giorni di attesa”.

Anche se non lo afferma apertamente, pare di capire che il presidente del Ctb sia più preoccupata dal vuoto lasciato dalla fine delle Province che non dalle prospettive che si apriranno con la trasformazione in legge del decreto “Valore cultura”. “Può anche darsi che per il nostro teatro vada ad aprirsi una stagione di collaborazione con il Piccolo di Milano, visto che le previsioni sono per un drastico taglio del numero attuale degli Stabili. D’altra parte si tratta di una strada che nel Veneto hanno già intrapreso realtà simili alle nostre”.

Preoccupazioni legittime che non hanno impedito al tandem presidente-direttore, con l’assistenza del consulente artistico Branciaroli e l’impegno di tutto lo staff del Ctb, di mettere mano a una stagione in cui, ancora una volta spiccano le produzioni di qualità, marchio di fabbrica dello stabile targato Boroni e Pastore.

“Con la fine, per ovvi motivi – afferma al proposito il presidente –, della stagione in cui gli stabili potevano permettersi di programmare senza avere gli occhi costantemente puntati su budget e bilanci, il Ctb ha imboccato negli ultimi anni la strada della massima valorizzazione delle proprie capacità produttive e dell’alta qualità dei propri professionisti. Anche nella prossima stagione di prosa il cartellone presenta quattro nostre produzioni”.

Una strada che si è dimostrata vincente, oltre che il linea con ciò che la legge italiana (almeno sino ad oggi) chiede agli Stabili, dal momento che produzioni e coproduzioni recenti del Ctb hanno incontrato un grande successo e sono inserite nelle stagioni dei maggiori teatri del Paese, ultima in ordine dei tempo l’“Enrico IV” portato in scena la scorsa stagione da Branciaroli e che per la prossima è sarà presente (così come altre produzioni targate Brescia) in molte piazze italiane.

“Sorte analoga – sottolinea ancora Carla Boroni – è destinata anche a ‘Dipartita finale’ (nel box in basso) che dopo il brillante successo al festival della Versiliana è in questi giorni al Franco Parenti di Milano prima di una importante tournée nei prossimi mesi”. Segnali importanti che riescono a far tornare il sorriso anche nella nuova sede dello stabile in piazza Loggia (che dovrebbe diventare luogo di contatto reale tra la città e il suo teatro), una sede messa a disposizione dal Comune, a riprova che alcune incomprensioni dei mesi scorsi sono state superate.

“Con il sindaco Del Bono e l’assessore alla Cultura Castelletti – sottolinea Carla Boroni – abbiamo avuto modo di confrontarci e di condividere l’idea che il Ctb è una risorsa importante per la città che va salvaguardata, pure in tempi in cui tutti sono chiamati a fare sacrifici”.
M.VENTURELLI 24 set 2015 00:00