Il sacro in casa: la nuova esposizione di stampe
Fondazione Civiltà Bresciana, Fondazione Armando Arici, Museo Diotti di Casalmaggiore e Museo Civico di Canneto sull'Oglio uniscono le forze per mettere in piedi una duplice esposizione

Il principio di partenza è che la cultura, che si manifesti tramite antiche illustrazioni e reperti o con la loro riproposizione in chiave odierna, va divulgata. Hanno colto questo spirito di condivisione la Fondazione Civilità Bresciana e il Fondo Armando Arici, che hanno permesso a dei beni mobili di inestimabile valore di andare “in trasferta”.
La collezione di stampe Arici è protagonista - attraverso l’impegno della già citata Fondazione Civiltà Bresciana - di due percorsi espositivi aperti fino al 6 luglio al Museo Diotti di Casalmaggiore (in provincia di Cremona) e al Museo Civico di Canneto sull’Oglio (in provincia di Mantova), delle iniziative parallele inquadrate in un’unica rassegna intitolata “Il sacro in casa: stampe dalla collezione Arici e da collezioni private”, progetto curato da Marida Brignani per Canneto sull’Oglio e da Valter Rosa per Casalmaggiore.
In particolare, al Museo Diotti di Casalmaggiore è possibile visitare l’esposizione “Apocalisse con figure: arte, cinema, fumetto”. L’intento dell’iniziativa è mostrare la migrazione e la contaminazione delle immagini legate all’Apocalisse di Giovanni, dalle xilografie che ornavano le Bibbie tedesche del Cinquecento (qui esposte grazie al prestito della Fondazione Civiltà Bresciana), alle gigantografie dei cartelloni cinematografici, sino alle espressioni figurative e plastiche di uno scultore del nostro tempo, Aldo Falchi (Sabbioneta, 1935 – Mantova, 2020), interprete dei tormenti dell’uomo contemporaneo. Al visitatore il compito di spingersi oltre le immagini, dentro o intorno al Libro profetico, anche con l’ausilio di iniziative collaterali di approfondimento. Tutte le informazioni sul sito del museo.
Contemporaneamente, al Museo Civico di Canneto sull’Oglio l’esposizione presenta una selezione di preziose stampe religiose provenienti dal Fondo Armando Arici, di proprietà della Fondazione Civiltà Bresciana, e da collezioni private. Le opere esposte spaziano dal XV al XVIII secolo, con un focus su incisioni tedesche e fiamminghe, e includono anche stampe settecentesche, ottocentesche e contemporanee. I testi sono di Giuseppe Nova e la consulenza iconografica è di Fiorella Frisoni. L'incisione su legno, che ha avuto origine in Germania nel XV secolo, si sviluppò nel Cinquecento, periodo d’oro della xilografia, e si diffuse in tutta Europa. La mostra esplora anche il passaggio dall’incisione su legno alla riproduzione delle opere d’arte attraverso matrici incise su rame, permettendo la circolazione delle innovazioni stilistiche e iconografiche dei grandi maestri come Raffaello, Tintoretto, Tiziano, Paolo Veronese e molti altri. Tutte le informazioni al numero 0376-717010.
