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Villaggio Prealpino
di ROMANO GUATTA CALDINI 01 feb 2018 11:19

L'inferno della Shoah

L’associazione culturale Alchimia porta in scena al Santa Giulia “Blocco 13 Sonderkommando” del regista Massimo Alberti

Non è mai tardi per ricordare. Sulla scia degli eventi dedicati al Giorno della memoria che è stato celebrato il 27 gennaio scorso, torna in scena “Blocco 13 Sonderkommando”. L’appuntamento, sul palco del teatro Santo Giulia al Villaggio Prealpino, è in programma per venerdì 2 febbraio alle 20.45 dove, con visioni ed emozioni differenti, la pièce cercherà di sollecitare e far riflettere il pubblico, ponendo alcuni interrogativi.

“Blocco 13 – ha sottolineato il regista Massimo Alberti – vuole essere un evento moderno, forte che utilizza musica, poesia, tecnologia, elettronica, amore, morte, maschere, trucco, trucchi, danza, corpo, corpi, forme, bambole automi. Senza mai perder di vista il senso di ciò che vogliamo trasmettere e cioè la memoria e il ricordo di quella terribile tragedia. I membri del Sonderkommando non avevano scelta, erano vittime e carnefici allo stesso modo. Sono l’esempio di come il ‘potere’, attraverso metodi subdoli e ben studiati a tavolino, possa ridurre migliaia di esseri pensanti all’impotenza. Siamo ben consci di rappresentare una condizione, purtroppo attuale, anche ai giorni nostri”.

Blocco 13 racconta la Shoah in un modo nuovo, diverso e che si rivolge alle giovani generazioni, ma con l’intento di sollecitare anche i più maturi. Lo spettacolo trae origine da “Sonderkommando. Diario di un crematorio di Auschwitz, 1944” di Salmen Gradowski. Il Sonderkommando, la squadra speciale di detenuti ebrei obbligati a lavorare nelle camere a gas e nei crematori di Auschwitz-Birkenau, ha in Salmen Gradowski il suo maggiore testimone. Scritto molto probabilmente nella primavera del 1944, questo diario è il primo documento pubblicato che racconta il cuore della terribile esperienza dello sterminio degli ebrei all’interno dei lager tedeschi, destinati a distruggere l’intero popolo ebraico dell’Europa e coloro che nel progetto nazista non avrebbero mai avuto il diritto alla vita. Gradowski scrisse con la morte addosso, per raccontarci di uomini che sono riusciti a resistere al male anche grazie al pensiero di poter consegnare ai vivi la loro storia disperata, vincendo per sempre l’oblio.

In scena, Corinne Zanelli, Gaia Ferrari, Giovanni Consoli, Massimo Alberti e i danzatori della compagnia Sisina Augusta. La scenografia è affidata a Oscar Vettore, la musica live è di Paolo Rossi Pamik, mentre le coreografie sono di Sisina Augusta. Lo spettacolo è una produzione dell’Ass. culturale Alchimia. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.teatrosantagiulia.org

ROMANO GUATTA CALDINI 01 feb 2018 11:19