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Brescia
di REDAZIONE 23 dic 2020 15:53

Martinengo riparte con tre mostre

I mesi di lockdown, i luoghi della cultura chiusi e vuoti: anche la programmazione di Palazzo Martinengo ha risentito pesantemente di questo blocco forzato.

La Fondazione Provincia di Brescia Eventi si è interrogata su come venirne a capo ripensando le proprie strategie culturali. “Crediamo sia ancora più necessario – spiega la Presidente Nicoletta Bontempi - rendere vivi i luoghi di cultura: in questi anni abbiamo aperto Palazzo Martinengo alla città, trasformandolo da centro espositivo riconosciuto in spazio di ispirazione e creatività, un volano di proposte culturali in grado di coinvolgere molteplici luoghi della nostra Provincia. Il lavoro della Fondazione Provincia di Brescia Eventi prosegue anche e soprattutto oggi, perché siamo chiamati a ricucire ancora di più le lacerazioni e le distanze culturali”.

Il calendario prevede tre appuntamenti in parte già annunciati e posticipati causa epidemia.

Appena sarà possibile, a gennaio, la prima mostra che verrà riaperta al pubblico sarà I giovani sotto il fascismo. Il progetto educativo di un dittatore, esposizione e curata dal Centro Studi Rsi di Salò e inaugurata lo scorso 2 ottobre. Un percorso visivo-storico raccontato anche attraverso oggetti e testimonianze orali dei bresciani e documenti sui giovani vissuti sotto il regime fascista. L’intero universo che circonda le giovani generazioni tra le due guerre è stato popolato di immagini, letture, riti, simboli, sport, giochi, divise, che ne hanno plagiato e plasmato le coscienze.

I giovani sotto il fascismo svela le modalità con cui un regime totalitario è riuscito a irreggimentare, mediante una sistematica azione di indottrinamento, un’intera generazione di italiani: la grande macchina allestita dal regime per forgiare il “nuovo italiano”.

Per le scuole sono stati organizzati anche dei tour virtuali.

Dal 19 febbraio al 7 marzo Palazzo Martinengo ospiterà la XII edizione del Premio Nocivelli, frutto di una partnership tra l’Associazione Culturale Techne e la Fondazione Provincia di Brescia Eventi.

La mostra collettiva Le Stanze del contemporaneo è dedicata ai vincitori del concorso e si propone come momento di presentazione del lavoro degli artisti e della loro ricerca, come luogo di conoscenza reciproca e diretta tra le diverse realtà e i soggetti che ruotano attorno al mondo dell’arte, come territorio di confronto e riflessione. Ogni artista esporrà, oltre all’opera vincitrice, altri lavori significativi a supporto del messaggio e del percorso artistico individuale. Quest’anno i vincitori, Mattia Barbieri, Anna Capolupo, Francesco Ciavaglioli, Giulia Dal Monte, Matilde di Pietropaolo, Binta Diaw, Pierpaolo Maso, Alessandra Sarritzu, Ambra Iride Sechi e Aurora Troletti hanno lavorato con il supporto del curatore Daniele Astrologo Abadal per preparare la mostra che raccoglierà progetti, tra fotografie, sculture, opere di pittura ed installazioni.

Dal 26 marzo al 30 maggio l'Associazione Amici di Palazzo Martinengo allestirà la prima mostra monografica dell'artista bresciana Anna Coccoli.

Si tratta della prima grande mostra monografica dedicata all'estrosa ed eclettica artista bresciana che ripercorrerà, attraverso la selezione di un centinaio di opere, l'intero percorso della sua avvincente parabola artistica, mettendo in evidenza la sua camaleontica capacità di rinnovare il proprio linguaggio estetico decennio dopo decennio.

Curata da Davide Dotti, coadiuvato da un comitato scientifico di cui fanno parte Paolo Bolpagni e Fausto Lorenzi, l'esposizione sarà suddivisa in sei sezioni tematiche e cronologiche: dalle tele giovanili degli anni cinquanta e sessanta - influenzate dalla lezione di Guttuso, Migneco, Morlotti e del bresciano Stagnoli - si passerà alle originalissime sculture con lamiere metalliche multicolore eseguite tra il 1970 e il 1976, ispirate al “cubismo meccanicistico” di Fernand Léger; dalle intense ed emozionanti tele di grande formato con corpi e volti di donne realizzate durante il lungo soggiorno brasiliano si giungerà alle sperimentazioni materiche con sabbia e cemento degli anni Novanta, fino ai dipinti astratti dell'ultima produzione (2000-2010), caratterizzati da una sorprendente gestualità esecutiva di tipo informale. Non mancherà una sezione dedicata all'opera grafica, nella quale verranno esposti una ventina di splendidi disegni a matita, china, tempera e acquarello attraverso i quali l'artista indaga e studia nel dettaglio i soggetti delle sue opere pittoriche.

L'obiettivo è quello di conferire il giusto risarcimento storico e critico a una valente e carismatica artista bresciana del Novecento che, in vita, ha ottenuto significativi riconoscimenti all'estero, ma che in patria non è stata mai oggetto di un'ampia mostra monografica che valorizzasse appieno il suo indiscutibile e poliedrico talento artistico.

                                                

REDAZIONE 23 dic 2020 15:53