Mastrovito e Freti alla Collezione Paolo VI
La Collezione Paolo VI – arte contemporanea di Concesio apre la primavera espositiva con un doppio appuntamento che intreccia visioni, linguaggi e sensibilità artistiche: sabato 3 maggio alle 17 verranno inaugurate le mostre "Andrea Mastrovito. OPERE SACRE", ampia monografica dedicata ai progetti dell’artista nell’ambito della committenza religiosa, e "Nicoletta Freti. RIEMERGERAI PIÙ LIMPIDO", una retrospettiva dell’artista che invita il visitatore a immergersi in un mondo intimo ed effimero. Due percorsi espositivi che, pur nelle loro differenze, dialogano tra ricerca spirituale e riflessione interiore, arricchendo il museo con nuove letture del sacro nell’arte contemporanea.
Andrea Mastrovito, tra i più brillanti protagonisti della scena artistica italiana, si è distinto per la capacità di rinnovare l’iconografia cattolica con un linguaggio fortemente espressivo, ironico, profondo, spesso straniante. La mostra "Andrea Mastrovito. OPERE SACRE" documenta la sua attività di artista impegnato nella committenza religiosa, non generica o simbolica, ma concretamente radicata nello spazio liturgico cattolico. Attraverso bozzetti, disegni originali, video e materiali preparatori, l’esposizione offre una panoramica sui progetti realizzati per spazi come l’abside dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, la cappella del Foyer Catholique a Bruxelles, la cripta del Santuario della Madonna della Guardia a Tortona, e l’iconografia delle Opere di Misericordia per la Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia (2016).
“Con questa mostra – spiega il Direttore e curatore don Giuliano Zanchi – vogliamo restituire visibilità a un patrimonio immaginifico che rinnova il linguaggio del sacro senza tradirne la densità. Le opere di Mastrovito raccontano come l’eredità spirituale del cristianesimo possa essere reinterpretata oggi come un’esperienza profondamente attuale, nella quale chiunque può riconoscersi.”
La retrospettiva dedicata a Nicoletta Freti presenta una selezione di opere recenti accomunate da un’indagine poetica e intuitiva sul tema della coscienza. Un percorso visivo che cerca di dare forma all’invisibile attraverso immagini sospese, riflessi, trasparenze e deformazioni. Le serie Da dove viene la luce che vediamo nei sogni? e Silence boxes si propongono come contenitori di domande in cui l’atto del vedere è continuamente messo alla prova da superfici specchianti, pellicole olografiche e lenti che alterano la percezione. Elemento chiave dell’intera ricerca è la luce, che diventa strumento di svelamento e spaesamento. I materiali – plexiglass, specchi, immagini sfocate – generano un’esperienza percettiva mutevole, sospesa, in cui lo sguardo si fa attesa e riflessione.
“La mostra 'Nicoletta Freti. RIEMERGERAI PIÙ LIMPIDO' – commenta la curatrice Anita Franchi – intende dare spazio a un’artista che ha saputo restituire con delicatezza e profondità la complessità dell’interiorità. Le opere di Freti ci ricordano che anche ciò che è fragile, effimero, sfuggente può farsi immagine e racconto”.
(Foto Andrea Mastrovito)