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Brescia
di ANSELMO PALINI 23 mag 2023 19:02

Pellegrini di pace nel cuore dell'Europa

Dall'1 all'8 giugno 22 bresciani ripercorreranno le orme di Franz Jagerstätter

A piedi da St. Radegund (Austria), il paese di Franz Jagerstätter, il contadino austriaco che si rifiutò di vestire la divisa dell’esercito tedesco al tempo di Hitler, fino a Monaco di Baviera, sui luoghi del gruppo antinazista della Rosa Bianca

Da alcuni anni l'attuale parroco dei paesi bresciani di Collio e di San Colombano (prima era a Ponte di Legno, da cui è partito a piedi quando ha fatto il suo ingresso in alta Valle Trompia), don Battista Dassa, ha costituito un gruppo con il nome di "Dio cammina a piedi". In questi anni ha già organizzato vari pellegrinaggi nel bresciano, ma non solo, supportato dal punto di vista organizzativo da Lucia Bianchini. Sono stati ad esempio organizzati pellegrinaggi nei luoghi di don Mazzolari, di don Milani; poi in Sicilia sulle strade percorse da don Pino Puglisi e in Puglia nei luoghi di don Tonino Bello, in Italia centrale sulle orme di San Benedetto e così via.

Ora un pellegrinaggio di pace nel cuore dell’Europa proprio in un tempo in cui da oltre quindici mesi la guerra sta devastando un paese europeo, l’Ucraina, invaso dalla Russia. Un pellegrinaggio per ricordare l’80° anniversario del sacrificio di un giovane obiettore di coscienza all’esercito tedesco, Franz Jagerstätter, e quello del gruppo antinazista dei ragazzi della Rosa Bianca.

Ventidue i partecipanti, tutti bresciani, guidati da don Battista Dassa.

Dopo il trasferimento in treno da Brescia a Salisburgo, con partenza nella tarda serata del 1° giugno, si raggiungerà in pullman il paese di St. Radegund, nell’alta Austria, non lontano da Linz. Qui ha vissuto Franz Jagerstätter, il giovane contadino austriaco che si rifiutò di vestire la divisa dell’esercito tedesco al tempo di Hitler. Sposato con Franziska e padre di tre bimbe piccole, Franz ha resistito a tutti i tentativi di convincerlo ad arruolarsi ed alla fine è stato condannato a morte e decapitato il 9 agosto 1943 a Brandeburgo. Nel 2007 la chiesa cattolica l’ha beatificato e nel luglio 2022, in un messaggio ai giovani europei riuniti a Praga per un congresso, papa Francesco ha indicato loro proprio Franz Jagerstätter come esempio da seguire.

Il primo giorno del pellegrinaggio, venerdì 2 giugno, sarà dedicato a conoscere la figura di Franz Jagerstätter: ci si incontrerà infatti con le tre figlie che ancora abitano a St. Radegund e sarà celebrata la messa nella casa natale di Franz e nella chiesetta dove lui era il sacrista.

Sabato 3 giugno partenza per la prima tappa a piedi e così con una media di 30 km al giorno ci si dirigerà verso Monaco di Baviera, per complessivi 150 km. Ogni giorno, nei momenti di pausa, vi sarà la possibilità di conoscere a fondo le vicende di Franz Jagerstatter e del gruppo della Rosa Bianca grazie alla presenza tra i pellegrini di persone che le conoscono a fondo e le hanno studiate.

Gli studenti della Rosa Bianca si opposero al nazismo scrivendo e diffondendo clandestinamente sei volantini. Arrestati, verranno tutti condannati a morte e ghigliottinati nel 1943.

Martedì 6 giugno vi sarà l’arrivo a Monaco di Baviera con la visita all’Università dove una stele e una mostra permanente ricordano il sacrificio dei ragazzi della Rosa Bianca. Questi i loro nomi: Hans Scholl, Sophie Scholl, Christopb Probst, Alexander Schmorell, Willi Graf e il prof. Kurt Huber, ai quali va aggiunto Hans Leipelt, il quale da solo si mise a diffondere i volantini dopo che tutto il gruppo era già stato giustiziato. Arrestato, anche lui farà la stessa fine.

A Monaco il gruppo sarà raggiunto da altri quattro amici di Trento.

E poi si andrà al cimitero di Perlacher Forst per porre una rosa bianca sulle tombe di Hans Scholl, Sophie Scholl, Christopb Probst e Hans Leipelt lì sepolti.

Il giorno dopo, mercoledì 7 giugno, visita al lager di Dachau, situato a una ventina di km da Monaco di Baviera, un lager dove è stato detenuto per quindici mesi anche padre Carlo Manziana, dell’Oratorio della pace di Brescia.

L’8 giugno infine il ritorno in treno a Brescia.

Un pellegrinaggio per ribadire le ragioni della pace e per fare memoria di chi si è opposto alla guerra e al demone nazista con la forza della propria testimonianza e delle proprie idee.

ANSELMO PALINI 23 mag 2023 19:02