lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Agnosine
di CARLO TAGLIETTI 03 gen 2019 10:47

La parrocchiale ha bisogno di aiuto

Da tempo sono noti i gravi problemi che affliggono la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Ippolito e Cassiano di Agnosine.Necessario un intervento straordinario anche per una questione di sicurezza

Da tempo sono noti i gravi problemi che affliggono la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Ippolito e Cassiano di Agnosine. Immediatamente visibili sono le problematiche legate all’umidità, non solo di risalita in questo caso, bensì causata da una pessima regimentazione delle acque piovane, specie quella della prospiciente strada provinciale 31, che in occasione di ogni temporale riversa in chiesa un vero e proprio fiume d’acqua. Tale fenomeno è ormai in corso da anni, al punto che il pavimento e le basi in marmo delle lesene sono scoppiati in diversi punti, oltre che generare un effetto di salificazione degli intonaci, che sta distruggendo gli stucchi fino a quasi 2 metri di altezza. Grave è anche la situazione riguardante la decorazione settecentesca in stucco, le ancone degli altari, le cantorie e gli affreschi di Tranini degli anni Quaranta del secolo scorso. Uno spesso strato di polveri e sporco generato da un vetusto impianto di riscaldamento li ricopre pressoché completamente, conferendo alla chiesa una generale patina grigiastra. Tale impianto è ormai nocivo a tal punto che ha reso inutilizzabile persino l’organo Bianchetti Facchetti del 1899. La necessità di intervenire al più presto ha convinto parroco e parrocchiani a incaricare un pool di progettisti capitanati dall’arch. Alberto Lancini e dall’ing. Dario Benedetti per valutare lo stato di salute della chiesa.

Lo stato di salute. L’edificio si è mostrato piuttosto acciaccato fin da subito, se non fosse che un sopralluogo nei sottotetti ha mostrato una situazione molto peggiore rispetto a quanto non si fosse ipotizzato in un primo momento. I tecnici, infatti, hanno dovuto constatare che alcuni elementi portanti della struttura lignea del tetto sono stati completamente erosi dall’azione di insetti infestanti. Tale amara scoperta ha di fatto bypassato le prime iniziali necessità di intervento, focalizzando l’attenzione sulle coperture e sulla necessità di intervenire sulle stesse, con un sistema che ne migliorasse inoltre la resistenza in caso di terremoto.

L’impegno economico. Non indifferente è diventato poi anche l’impegno finanziario che la parrocchia dovrà reperire nei prossimi anni. Seppur suddiviso in stralci funzionali realizzabili anche in momenti diversi, l’importo che i parrocchiani di Agnosine dovranno recuperare per la sistemazione del tetto, il restauro della chiesa e il rifacimento degli impianti si avvicina ad una cifra non troppo lontana dai sei zeri. In loro aiuto è già arrivato un importante contributo di Fondazione Cariplo di 100mila euro che Andrea Crescini, l’esperto incaricato dalla parrocchia per seguire le raccolte fondi attraverso i vari bandi, confida non sarà isolato. Il parroco don Pietro si sta muovendo per raccogliere, insieme alla comunità, nuovi fondi. Non resta che sperare nella Provvidenza e nella generosità di tutti.

A volte esistono i regali di Natale, i regali quelli belli. Questo è il sentimento che ha riscaldato i cuori della gente di Agnosine, quando in paese è giunta la notizia che il consiglio di amministrazione di Fondazione Cariplo nella seduta del 18 dicembre scorso ha deliberato un contributo a fondo perduto di 100mila euro per il progetto: La parrocchiale di Agnosine: analisi e progettazione per la risoluzione delle criticità sismiche e idrogeologiche di un bene a rischio. Grande la soddisfazione del parroco don Pietro Chiappa che, fin dal suo arrivo nel 2015, culla il desiderio di poter mettere mano al restauro della chiesa dedicata ai Santi Ippolito e Cassiano: “Vero cuore della comunità cristiana −come lui stesso la definisce − nel quale e grazie al quale ogni attività pastorale prende senso, perché una Comunità viva ha il suo centro nella presenza stessa di Cristo nel sacrificio eucaristico”. Altrettanto grande la gioia del folto gruppo di volontari che coadiuvano il parroco nelle diverse attività in cui è impegnata la parrocchia. Il Consiglio pastorale e il Cpae si sono già da tempo rimboccati le maniche nell’attesa di poter rivedere la chiesa bella come doveva essere un tempo. Particolarmente soddisfatto anche il sindaco Giorgio Bontempi, che da anni sogna di poter recuperare anche l’intera area prospiciente la chiesa attraverso la riqualificazione dell’ex area Rivadossi, i cui lavori di trasformazione in parco sono in corso da alcuni mesi, e dell’ex casa canonica, per la quale sogna un futuro solidale per l’educazione di ragazzi con disabilità.

CARLO TAGLIETTI 03 gen 2019 10:47