Zuppi: La politica non sia piccolo interesse
“La politica non sia convenienza o piccolo interesse, ma ‘amore politico’”: è l’auspicio espresso dal card. Matteo Zuppi, presidente della Cei, parlando ai giornalisti subito dopo la celebrazione della Messa, ieri mattina, al Meeting di Rimini. Una dichiarazione che riprende il Magistero di Papa Francesco e che arriva a poco più di un mese dalle elezioni politiche (25 settembre). Per Zuppi si tratta di “una grande indicazione per tutti pensando anche al nostro immediato futuro”. Il presidente della Cei ha invocato un sempre maggiore “sforzo per l’amicizia sociale per tessere la comunità perché la lezione che le pandemie del Covid – e quella terribile della guerra in Ucraina – ci hanno dato è che ‘ci riguardano tutti’”. Il presidente della Cei ha, inoltre, elencato tutta una serie di preoccupazioni, “per l’educazione, per il lavoro, per la pace, per la famiglia, per il Terzo Settore”. Il Terzo Settore, ha poi precisato, “interessa tanto la Chiesa perché è il frutto della passione per l’umano che interpreta tante sofferenze e tanti desideri. Per questo è un interlocutore, importante e decisivo per le Istituzioni presenti e future. Sarà importante un grande ruolo per il Terzo Settore”. “Questi sono giorni di riflessione appassionata – ha concluso -. E qui al Meeting assistiamo a un grande confronto che abbraccia situazioni, temi, rappresentanti diversi: questa è una grande ricchezza, espressione di quella passione per l’umano che ha la Chiesa”.
Nel commentare la liturgia del giorno, il card. Zuppi ha ricordato che "la porta è all’inizio stretta ma poi diventa incredibilmente larga, si apre all’infinito, tanto da raggiungere il mondo intero, da farci entrare nel regno dei cieli, cioè nella felicità con tutti. Entriamo per questa porta quando condividiamo nella caritativa quello che abbiamo con chi non lo ha; quando liberiamo qualcuno dalla tortura della solitudine, quando rendiamo amato il soffio della vita accompagnandolo dal suo inizio fino alla sua fine, quando invitiamo a pranzo chi non può restituircelo. La porta larga poi diventa, invece, terribilmente stretta, perché riduce tutto all’io! Il mondo e la Chiesa hanno bisogno della passione irriducibile e forte per l’umano, piena di Cristo e che riconosce in questo il desiderio di Dio".