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di LAURA BOCCHETTA 16 apr 2019 09:19

Berlinghieri: la famiglia

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L'onorevole Marina Berlinghieri del Partito Democratico si sofferma sul tema della famiglia, sottolineando come, nonostante le mozioni avanzate dall'opposizione siano state respinte, sia ancora aperta la possibilità di trovare un punto d'incontro con il Governo

È finito l’effetto vetrina del convegno di Verona ed in Parlamento si è parlato, nei giorni scorsi, di famiglia, con alcune sorprese che hanno visto ampie divisioni tra la maggioranza e l’opposizione. Da questo punto di vista il partito democratico ha visto bocciata la sua mozione. Ne parliamo con Marina Berlinghieri, onorevole del Partito Democratico.

Se parliamo di welfare familiare, quali sono le vostre proposte in campo e che ad oggi non hanno trovato una risposta?

Diciamo che le mozioni che sono state bocciate in questi giorni in aula sono state l’ennesima occasione sprecata da questo Governo, nel senso che il lavoro che era stato fatto era quello di presentare alcune mozioni che togliessero il tema della famiglia da una guerra nell’ottica degli uni contro gli altri, ma che mettessero proprio al centro le misure che aiutano le famiglie, partendo da un concetto anche semplice ma credo molto profondo, su cui si potrebbe convergere. Laddove c’è sostegno ed una relazione affettiva stabile con dei progetti ci sono elementi di tenuta sociale, ma per far questo c’è necessità di ragionare insieme non tanto sulle cose distanti, ma su quelle che possono convergere, per esempio il tema delle detrazioni fiscali per le famiglie, quello dei congedi retribuiti di maternità e paternità. È stato un peccato vedere bocciate una dopo l’altra tutte queste proposte, semplicemente per il fatto che arrivavano dalle opposizioni. Un tema che il presidente Delrio ha affrontato è stato quello di far emergere come la politica ha un senso se risolve i problemi delle persone, e per farlo bisogna provare a mettersi attorno ad un tavolo e ragionare pur da posizioni diverse da quelli che sono gli elementi su cui si può convergere, e sul tema della famiglia ce ne sono tanti. Bisogna avere il coraggio di smetterla di usare la famiglia come elemento di divisione degli uni contro gli altri. 

Dal suo osservatorio ci sono dei margini d’intesa? Qualche argomento che può trovare una sintesi con la maggioranza aldilà del percorso che avevate fatto come opposizione per cercare di presentare qualcosa di univoco?

La cosa curiosa è che se uno va a leggere i testi del dispositivo e delle mozioni sui temi, le cose sono molto simili, quindi io penso che uno spiraglio ci sia se si smette di giocare a questa cosa degli uni contro gli altri, a partire da punti di vista che magari ci dividono su alcune idee, ma che poi se invece sono affrontati a valle, cioè rispetto alle misure concrete da mettere in campo, ci si trova d’accordo. Io voglio conservare questa fiducia, proprio perché le istituzioni devono avere a cuore il bene comune e quindi trovare delle soluzioni concrete. Si tratta di scelte politiche, non di altro. Si sarebbe tranquillamente potuto arrivare a dei voti come mozioni pari, che tra l’altro non diventano automaticamente leggi; ma avrebbero comportato degli impegni da parte di un Governo che si fa carico di alcuni problemi. Non c’era motivo di alzare barricate in questo modo, quindi spero che poi il buon senso prevalga.

Dal dibattito uscivano delle indicazioni, che poi dovevano essere sottoposte al Governo che avrebbe avuto il compito di sposarle e di trovare le coperture economico finanziarie. Riguardo il tema della famiglia si è parlato molto ma si è fatto un po’ poco in questi ultimi anni, anche se il presidente Delrio nel suo intervento ha sottolineato alcune misure che sono state approvare dal Governo precedente.  

Si, ne cito una su tante: il fatto di aver approvato i congedi parentali anche per i papà è un passo in avanti. Si poteva fare qualcosa in più, nel senso che le giornate riconosciute sono ancora poche, si poteva continuare rispetto a queste misure che aiutano le coppie a cercare di comporre una quotidianità tra vita familiare e il lavoro. Dispiace appunto che il lavoro che si era impostato va continuato, migliorato ed ampliato, perché di famiglia c’è sempre un gran parlare ma sui fatti è sempre complicato. C’è molto da fare, però sono anche temi su cui, partendo da alcune cose che sono state fatte, si poteva estendere il filo e portarle avanti. Ne deriverebbe un bene per tutti.




LAURA BOCCHETTA 16 apr 2019 09:19