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Roma
di REDAZIONE 28 set 2021 15:17

Camozzi dona il dipinto del ponte a Mattarella

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Il Gruppo Camozzi ha donato alla Presidenza della Repubblica un quadro realizzato dal pittore milanese Alessandro Papetti e raffigurante il nuovo Ponte di Genova San Giorgio

“Genova. Il ponte sulla città” è il titolo del dipinto, che sarà esposto nella mostra permanente “Quirinale Contemporaneo”, che verrà inaugurata domani dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Gruppo Camozzi, fondato nel 1964, insieme all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, ha ideato e realizzato in tempi record il sistema robotico unico al mondo che contribuisce alla sicurezza del nuovo Ponte. Il sistema, che combina manifattura avanzata, digitalizzazione ed ecosostenibilità, verifica mediante telecamere e sensori lo stato di integrità dell’infrastruttura e, tramite rielaborazione dei dati, permette al gestore di intervenire con azioni di manutenzione in via preventiva. Ma oltre alla tecnologia e alla sicurezza, il ponte è immagine di ricostruzione, di rinascita e di orgoglio nazionale. Per questo motivo il Gruppo ha desiderato donare il quadro al Quirinale, istituzione simbolo di unità e di coesione del Paese, affinchè la memoria di questo evento, della tragedia e della riscossa, fosse custodita e messa a disposizione di tutti gli italiani.

Il dipinto, olio su tela, realizzato da Papetti nei mesi scorsi, è eccezionale anche per dimensioni (2,7 per 4,5 metri) e raffigura il ponte nella sua interezza, proteso sulla città di Genova con cui si fonde. Il radicamento del ponte tra le case rimanda al rapporto con la comunità, così come la presenza di un cantiere fa memoria e costituisce testimonianza del lavoro svolto per costruirlo. 

“Quando ho cominciato a pensare al dipinto – ha spiegato Alessandro Papetti - ho avvertito un senso di responsabilità per il valore simbolico che il soggetto rappresentava di per sé e di conseguenza a quello che il mio operato  poteva assumere. Se un ponte è metaforicamente punto di congiunzione, di unione e continuità, in questo caso è soprattutto di una drammatica frattura che si tratta. Della ricucitura di una ferita che non vuole e non può essere dimenticata. E della possibilità di una rinascita. Di fatto, un dipinto sul tema della memoria, che ho cercato di affrontare senza retorica, con silenziosa oggettività e rispetto”.

REDAZIONE 28 set 2021 15:17