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Roma
di REDAZIONE 03 dic 2020 08:14

Cosa (non) potremo fare a Natale

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Nelle prossime ore il nuovo Dpcm che entra in vigore da domani con validità sino al 15 gennaio. Misure restrittive, al di là del colore delle Regioni, per impedire il ripetersi di quanto avvenuto in estate ed evitare la terza ondata del Covid. Il 25 e 226 dicembre e l'1 gennaio vietato uscire dai Comuni di residenza. Pranzi e veglioni sono con i famigliari conviventi

Per ora siamo ancora nel campo delle ipotesi, anche se le fonti che le avanzano dovrebbero essere abbastanza attendibili e parlano di un Consiglio dei ministri spaccato per la messa a punto del Dpcm che dovrebbe entrare in vigore da domani e regolamentare la vota degli italiani per le festività natalizie. Circa i contenuti pare certo lo slittamento al 7 gennaio prossimo della ripresa in presenza delle lezioni per gli studenti delle superiori, anche se il premier Conte speranza nel 14 dicembre. Pare sia stata la questione degli spostamenti quella su cui i toni si sono fatti accesi nell’Esecutivo, in attesa del confronto con le Regioni previsto per oggi. Dal 21 dicembre, salvo sorprese dell’ultim’ora, non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e "situazioni di necessità", oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione.

 Dovrebbe essere confermato anche il coprifuoco, almeno sino al 6 gennaio, in tutta Italia alle 22 senza alcuna deroga nemmeno per il 24 e il 31 dicembre. I negozi potranno restare aperti sino alle 21 in modo da permettere gli acquisti per le feste senza assembramenti. Nei giorni di Natale, del 26 dicembre e del 1° gennaio dovrebbe entrare in vigore il divieto di uscire dal Comune di residenza, con pranzi e cene limitate a conviventi.

Nel nuovo Dpcm dovrebbe essere confermato il divieto di apertura di impianti e pista da sci, così come il divieto, a partire dal 21 dicembre, di raggiungere le seconde case al di fuori della regione di residenza. Veglioni di Capodanno vietati negli hotel, ma gli ospiti potranno consumare la cena nelle loro camere. Sempre il 31 dicembre obbligo chi chiusura alle 18 per bar e ristoranti delle zone gialle. Per chi deve rientrare in Italia dovrebbe essere previsto, sempre a partire dal 21 dicembre, l’obbligo della quarantena di 10 giorni, qualsiasi sia lo Stato di provenienza. Sino a quella data resta in vigore l’obbligo del tampone per chi torna da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Regno Unito e Irlanda del Nord. Come già ricordato, invece, il rientro in classe per gli studenti delle superiori è fissato all’indomani della pandemia, con l’ipotesi che la gestione dei trasporti, il vero tallone d’Achille della questione, sia delegata ai prefetti.

Tutto questo e molto altro ancora dovrebbe essere riassunto in un nuovo di due soli articoli, ideato per dare "copertura" proprio alla stretta natalizia. Dovrebbe avere una durata di 50 giorni (ora il limite è 30) così da avere validità sino al 15 gennai e consente misure più rigide nelle festività a prescindere dal "colore" delle Regioni, su cui a breve dovrebbe essere prevista una nuova ordinanza del ministro della Salute Speranza, redatta alla luce dell’indubbio miglioramento della situazione.

REDAZIONE 03 dic 2020 08:14