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Roma
di REDAZIONE 01 dic 2020 07:49

Dpcm delle feste: governo al lavoro

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L'esecutivo sta mettendo a punto le misure del Decreto che entrerà in vigore il 4 dicembre. Tutto dovrebbe ruotare attorno alla precauzione di evitare assembramenti. Le richieste delle Regioni sugli impianti sciistici. Secondo "voci" da Bruxelles, la Commissione europea sarebbe intenzionata a chiedere qualche restrizione sulle manifestazioni assembleari, Messe comprese

Il Governo è al lavoro in queste ore per la stesura del nuovo Dpcm, in vigore da venerdì 4 dicembre, che accompagnerà il Paese nelle festività natalizie. Tante le questioni che l’esecutivo sta affrontando, a partire dalla richiesta avanzata dalle Regioni che hanno negli sport sulla neve una voce importante delle loro economie, di rivedere la decisione di chiudere gli impianti.

“Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria". Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ieri al termine della Conferenza delle Regioni. n attesa del confronto con il Governo sul nuovo Dpcm Veneto, Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Bolzano e Trento, hanno presentato al Governo una proposta di mediazione per evitare un completo tracollo del settore turistico invernale: prevede, in sintesi, la possibilità di aprire gli impianti di risalita dello sci in occasione delle prossime festività natalizie per gli ospiti degli alberghi e delle seconde case. Secondo gli assessori delle cinque Regioni e delle due Province autonome, se si consente l'acquisto degli skipass solo a chi ha pernottato in una struttura ricettiva o in una seconda casa "si sarà in grado di sapere con precisione il numero degli avventori per ogni giorno e in questo modo potremo gestire al meglio l'afflusso e il deflusso agli impianti di risalita. Si tratta di una soluzione ragionevole, da adattare alle esigenze di ciascun territorio.

Il divieto di assembramento dovrà essere il "principio cardine" sul quale poi incentrare il nuovo Dpcm, che potrebbe anche prevedere la chiusura dei confini sulle Alpi. E' questo il senso della lunga riunione delle Regioni che si sono trovate, in collegamento streaming, per cercare l'intesa sulle linee guida da portare sul tavolo del governo domani quando incontreranno il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, quello della Salute, Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. La conferenza è servita per fare il punto sulle nuove misure in vista delle ferie natalizie, dagli spostamenti alle aperture, dai divieti al coprifuoco.

Dalla Conferenza è arrivato, inoltre, l'invito al governo ad autorizzare gli spostamenti interregionali tra zone con lo stesso colore, anche se l'intenzione di palazzo Chigi sembra essere quella di vietarli dal 19 o 20 dicembre fino alla Befana.

Mentre le Regioni si confrontavano in streaming, il sito de “La Repubblica” riportava ieri un’anticipazione sull’intenzione della Commissione europea di fornire alcune indicazioni – non vincolanti – in materia di prevenzione della pandemia, toccando fra l’altro taluni aspetti delle celebrazioni religiose. Il "Remain Safe Strategy", che dovrebbe essere reso noto nelle prossime ore, conterrebbe una serie di osservazioni per provare a unifiormare nei 27 Paesi Ue le misure atte a limitare i contagi durante le prossime festività natalizie. Tra le raccomandazioni quella, ad esempio, di evitare il ritorno a scuola prima di Natale per gli studenti che la stanno seguendo da casa, prolungando semmai di qualche giorno le vacanze a gennaio. In questo caso occorre tener presente che le raccomandazioni della Commissione tengono conto di tutti i Paesi Ue, che stanno affrontando il coronavirus da situazioni sanitarie, sociali, economiche… assai differenti tra loro.

La Commissione– ma il condizionale è d’obbligo – intenderebbe suggerire di porre in sicurezza gli “eventi di massa” (messe comprese), sostituendoli eventualmente con lo streaming; per quanto attiene specificamente alle funzioni religiose, oltre al distanziamento e all’uso della mascherina, l’Esecutivo Ue potrebbe suggerire di realizzare spazi specifici per i singoli nuclei familiari (ad esempio raggruppando le sedie), e forse chiedere la rinuncia dei cori in chiesa.

Tre le intenzioni della Commissione, invece, non ci sarebbe quella di imporre norme comuni sull’apertura degli impianti sciistici, lasciando la questione agli Stati membri. Unica raccomandazione possibile quella di informarsi e coordinarsi a vicenda.

REDAZIONE 01 dic 2020 07:49