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Roma
di MASSIMO VENTURELLI 12 gen 2017 08:33

Occasione per un dibattito sul lavoro

La Corte costituzionale si è pronunciata sui tre quesiti referendari promossi dalla Cgil, dichiarando ammissibili quello sui vaucher e sulle disposizioni in materia di appalti. Rigettato, invece, quello sul reintegro dei licenziamenti illegittimi. Il commento di Rossini (Acli) e di Costalli (Mcl)

La Corte Costituzionale ha dichiarato ieri “ammissibile la richiesta di referendum denominato ‘abrogazione disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)'” e “inammissibile la richiesta di referendum denominato ‘abrogazione delle disposizioni in materia di licenziamenti illegittimi'”, la parte sull’art. 18 della richiesta di referendum. Dichiarata poi “ammissibile la richiesta di referendum denominato ‘abrogazione disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti'”. Si tratta dei tre quesiti proposti dalla Cgil che ha raccolto oltre 3,3 milioni di firme.

La sentenza della Corte costituzionale è stata commentata da Roberto Rossini, presidente nazionale della Acli. “Con la sentenza di ieri – ha affermato –  si apre un ampio dibattito sul lavoro in Italia. Questo è un elemento di soddisfazione per le Acli”. “Finalmente – sono ancora sua considerazioni - il tema del lavoro torna al centro del dibattito sociale e politico e non potrebbe essere altrimenti dopo i recenti dati Istat che vogliono la disoccupazione ai livelli più alti dal 2015 a oggi. Dobbiamo evitare il pericolo–ha aggiunto Rossini – che nella partita referendaria gli aspetti sul merito vengano messi in secondo piano da valutazioni strettamente politiche. Anche per questo – conclude Rossini – auspichiamo che il Parlamento intervenga in modo positivo e che le forze sociali alimentino un dibattito sul merito, tenendo presente che la vera questione in Italia riguarda la quantità e la qualità del lavoro”.

Sulla stessa sentenza è intervenuto anche il presidente nazionale di Mcl Carlo Costalli. “Per principio – questo il suo commento  - sono contrario a che i problemi che riguardano il mondo del lavoro e le riforme del mercato del lavoro vengano gestiti con i referendum. Per questo fin da subito avevo manifestato la mia opposizione allo strumento referendario. Per quanto riguarda i “voucher”, Costalli sostiene che “sono stati una bella invenzione, poi si è allargato il loro utilizzo in modo indiscriminato. Per questo necessitano di una revisione e di una correzione che, auspico, venga fatta in Parlamento”. “Il mio giudizio sul ‘Jobs act’ – ha aggiunto il presidente di Mcl – complessivamente non era eccezionale. Per questo speriamo che nei prossimi mesi si facciano alcuni correttivi anche su questo provvedimento, riaprendo il dibattito”. La Consulta ha dichiarato ammissibile il referendum per la “abrogazione disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)”. Secondo Costalli, “bisogna fare pressione, in tutti i modi, perché vengano fatti correttivi indispensabili per evitare il referendum, visto che ci sono ancora i tempi tecnici”. “Vanno riformati, e le ragioni sono sotto gli occhi di tutti. Ma riformare non vuol dire abolirli – ha concluso – perché per alcune categorie e per alcuni periodi limitati sono un’intuizione giusta”.

MASSIMO VENTURELLI 12 gen 2017 08:33