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Roma
di REDAZIONE 12 giu 2025 07:26

Un Protocollo per accoglienza e inclusione

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Lo hanno sottoscritto ieri il Ministero dell'Interno e la Cei

Un protocollo d'intesa in sette articoli, valido per due anni e che potrà essere "tacitamente prorogato alla scadenza per un ulteriore biennio", con l'obiettivo di valorizzare le migrazioni legali, destinando iniziative di accoglienza e di inclusione ai migranti che ne hanno diritto. Lo hanno siglato ieri al ministero dell'Interno il ministro Piantedosi per il Viminale e il card. Zuppi per la Conferenza episcopale italiana.

L'intesa si iscrive in un quadro di collaborazione istituzionale fra l'Interno e la Chiesa italiana, che prosegue da anni e che ha portato già in diverse occasioni (ad esempio nel 2017, nel 2019 e nel 2021) alla sottoscrizione, con vari governi, di impegni ad hoc per i cosiddetti "corridoi umanitari", che hanno permesso l'arrivo nel nostro Paese di migliaia di richiedenti asilo in fuga da situazioni di conflitto o di persecuzione. In concreto, attraverso intese tra Prefetture ed enti ecclesiastici territoriali saranno promosse attività dedicate a richiedenti asilo e rifugiati, e in generale ai cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità. In più, per favorire una maggiore sinergia di azione e di intenti, sarà istituito un Tavolo tecnico permanente per individuare e monitorare le iniziative più adeguate. Lo si legge anche in una nota congiunta diffusa dall'Interno e dalla Cei: "Attraverso intese tra prefetture ed enti ecclesiastici territoriali - si legge - saranno promosse attività dedicate a richiedenti asilo e rifugiati, e in generale ai cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità". Inoltre, per favorire "una maggiore sinergia di azione e di intenti, sarà istituito un Tavolo tecnico permanente" per "individuare e monitorare le iniziative più adeguate".

Dopo la firma il ministro Piantedosi ha sottolineato: “Con la firma di oggi rafforziamo un modello di accoglienza che coniuga solidarietà e legalità, valorizzando il ruolo fondamentale delle realtà ecclesiali sui territori. È responsabilità di chi governa un Paese stabilire regole di ingresso e politiche migratorie ed è altrettanto doveroso garantire tutela ai più vulnerabili e a chi fugge da guerre e persecuzioni. Confido che il Tavolo tecnico sia uno strumento operativo fondamentale per rendere ancora più efficace il lavoro sui territori”.

Il card. Zuppi ha sottolineato, invece, come il Protocollo sia “frutto di un lavoro di dialogo e confronto con il Ministero. La firma sottolinea e conferma la collaborazione con le istituzioni e il grande ruolo delle comunità ecclesiali per l’accoglienza e l’integrazione, contrastando l’illegalità con la legalità. La questione riguarda tutti, istituzioni e comunità: è in gioco il futuro per loro e per la nostra società”.
Il documento, ha continuato ancora il presidente dei Vescovi italiani, rappresenta infatti un ulteriore passo per garantire diritti e doveri sicuri ai migranti, “che non sono mai solo numeri o braccia, ma persone che hanno bisogno di politiche lungimiranti di integrazione. Da anni, le Diocesi italiane sperimentano e dimostrano che è possibile tenere insieme la richiesta di sicurezza, il desiderio di solidarietà e l’esigenza di andare incontro ai bisogni di chi è costretto a scappare dalla propria terra”.

Foto Cei

REDAZIONE 12 giu 2025 07:26

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