Brescia: approvato il Piano di Zona
Nell'ultima seduta del Consiglio Comunale, è stato approvato il Piano di Zona 2025-2027, che ritengo meriti di essere evidenziato.
Si tratta infatti del principale documento programmatico triennale con cui i Comuni associati in Ambiti (nel nostro caso Ambito 1, Brescia e Collebeato) definiscono le politiche sociali e socio-sanitarie e individuano strategie e attività, partendo dall'analisi delle dinamiche socio-demografiche sottostanti. L'analisi del contesto evidenzia alcuni "marcatori di fragilità quali: la diminuzione di giovani, con l’indice di vecchiaia che negli ultimi 30 anni è aumentato di 30 punti, passando da 160 anziani ogni 100 giovani ai 190 attuali; l'aumento delle famiglie monoparentali e delle famiglie in cui si trova un solo convivente con un over 65; la crescente presenza di grandi anziani (> 85 anni). Chi ha avuto modo di accudire un anziano, sa la complessità della cura sopratutto se si è caregivers unici.
All'età avanzata, si aggiungono altre fragilità ed altri bisogni, una mappatura quanto mai vasta che Regione Lombardia ha uniformato mediante l'adozione delle LINEE DI INDIRIZZO, suddivise in 10 macro aree di programmazione degli Ambiti, da raccordarsi poi con la programmazione sanitaria distrettuale costituita dal "Piano di sviluppo del Polo Territoriale", fra cui troviamo: Contrasto alla povertà; Politiche abitative; Anziani; Minori; Famiglia; Lavoro; Disabilità.
Il Piano di Zona 2025-2027 si è trovato ad affrontare molteplici novità, fra cui l'attuazione dei LEPS (Livelli Essenziali Prestazioni Sociali), ovvero quelle prestazioni che devono essere assicurate ai cittadini a livello nazionale in modo omogeneo, quali diritti sociali fondamentali; la realizzazione dei Progetti PNRR, tenendo presente che l’Ambito 1 ha presentato 6 progetti, tutti approvati; la grande sfida dell’integrazione socio-sanitaria, nodo imprescindibile vista la necessità di armonizzare il sistema organizzativo degli Ambiti con la riforma regionale delle Case di Comunità, quale modello organizzativo dell’assistenza di prossimità per la popolazione, e che ha quale fulcro di intervento proprio l'integrazione della componente sociale con quella sanitaria.
Il rapporto tra Ambiti ed ASST diviene ora particolarmente sinergico e orientato alla definizione delle modalità di gestione condivisa dei servizi e azioni interistituzionali e interprofessionali in molteplici aree. Si pensi alla connessione tra "Punti Unici di Accesso" interni alle Case di Comunità e Segretariato Sociali, alle cure domiciliari, al comparto materno infantile ed alla disabilità, alla costruzione di accordi per la gestione integrata delle "Dimissioni Protette" di soggetti socialmente fragili, ca 500 l'anno, numeri davvero importanti; alla gestione condivisa del "Centro per la Vita Indipendente" che sostiene progetti di vita autonoma per disabili.
Si rafforza la costruzione di una “filiera dei servizi per anziani”, che sappia accompagnare l'anziano nella molteplicità delle variabili individuali, con l'intento anche di coinvolgere i medici di medicina generale e infermieri di famiglia e di comunità, in modo da coordinare ed integrare gli interventi di natura sociale e sanitaria.
Il tema abitativo prevede, oltre al consolidamento dell'Agenzia per la Casa, anche l'istituzione di un tavolo di coordinamento sulle politiche abitative con i 12 Ambiti che afferiscono ad ATS Brescia, nell'ottica di condivisione di analisi e di risorse in forma stabile e strutturata.
Altri punti di forza sono le misure a favore dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e dei Caregivers, risorsa fondamentale del nostro welfare, spesso invisibile; creazione del "Telesoccorso avanzato"; formazione digitale dedicata agli anziani per prevenire l'esclusione digitale; sostegno alla richiesta dell'assegno di inclusione.
Il nuovo Piano di Zona è frutto di un anno di lavoro gestito dall'Assessorato ai Servizi Sociali, in stretta integrazione con l'ATS e con l'ASST, attraverso il metodo del "welfare comunitario", cioè coinvolgendo la rete di attori che concorrono allo sviluppo delle politiche di welfare: Fondazioni, Enti Terzo Settore, Cooperative sociali, Associazioni Volontariato, sia nella lettura dei bisogni, che nella definizione operativa del sistema di risposte, in una logica di cooperazione e co-progettazione.
Il Piano è stato portato per tre volte nella Commissione Servizi alla Persona da me presieduta, ed è stato poi approvato dall'Assemblea dei Sindaci prima dei passaggi in Giunta e Consiglio, senza ricevere osservazioni, a riprova della qualità del lavoro svolto.
Ci troviamo di fronte ad una sfida, sulla quale si gioca la buona riuscita della nostra infrastruttura non solo sociale ma anche sanitaria, che si sviluppa nel triennio in un percorso non statico ma di crescita dinamica, che annualmente sarà sottoposta a verifica grazie al contributo di tutti gli attori del welfare, in una logica di comunità collaborante.
Credo che sia giusto far uscire dal silenzio questo importante lavoro, che conferma l'eccellenza del Comune di Brescia nell'attuazione delle politiche sociali e nella risposta ai bisogni, con un doveroso ringraziamento a tutte le componenti che hanno dato il proprio contributo.
