Cdq: buon voto a tutti
La lettera del Consigliere Comunale di Brescia del Gruppo Consiliare Partito Democratico
Approfitto cortesemente della sua rubrica per condividere alcune brevi riflessioni sul prossimo appuntamento elettorale riguardante la nostra città. È infatti noto come il 14 Aprile verranno rinnovati i nostri Consigli di quartiere, uno per ogni quartiere, eletti con lista unica apartitica.
Un passaggio importante quello del rinnovo di questi preziosi strumenti di partecipazione, dal 2014 danno voce ai quartieri, ne rappresentano le istanze, propongono iniziative culturali e sociali, contribuiscono al divenire della vita nella Brescia che verrà.
Può da solo bastare il protagonismo dei consigli di quartiere in due momenti nel bene e nel male storici per la nostra città per definire e sostanziare quanto essi siano diventati parte importante della vita cittadina, la pandemia e l’anno della capitale BGBS 2023. Preziosi nel dolore quando hanno contribuito a tenere in piedi la città in momenti drammatici, fondamentali nella festa e nella gioia con i tantissimi eventi organizzati durante BGBS2O23.
E ancora l’importante capacità di tessere relazioni che hanno portato a tanti progetti migliorativi dei quartieri, in questo modo diventati più centrali nella vita amministrativa della città, quartieri che senza i Consigli lo sarebbero stati molto meno
Arriviamo a questo appuntamento elettivo con un nuovo regolamento, approvato all’unanimità in Consiglio comunale, frutto di un grande dialogo fra Giunta, Consigli di quartiere e parti politiche, regolamento definito giustamente “per l’attuazione della partecipazione territoriale e di comunità”, titolo che da il senso di come il processo coraggiosamente iniziato nel 2014 sia ora maturo, pronto a dare concretezza a una città condivisa e aperta ad una democrazia orizzontale di cui troviamo antichi riflessi nei Comitati di quartiere degli anni 70 del novecento.
Si realizzò allora un percorso che dai Comitati spontaneamente nati nei quartieri, vide nascere i Consigli di quartiere elettivi, trasformati in seguito con legge nazionale nelle Circoscrizioni, poi tolte nel 2013 per le città sotto i 250.000 abitanti dalla famosa legge Calderoli. Un percorso lungo 50 anni, iniziato in un’epoca dove la politica ed i partiti erano molto presenti nella vita e nei pensieri della popolazione.
Diversamente dagli anni ’70, la necessità da cui si è partiti nel 2014 si ritrovava non tanto nel bisogno in qualche modo di regolamentare una forte e spontanea spinta politica proveniente dal “basso”, ma nella necessità di sopperire ad un vuoto partecipativo che si era voluto creato per “tagliare i costi della politica” e nel bisogno di riattivare e rianimare una vicinanza alla vita politica e alla cittadinanza attiva nel frattempo molto diminuita.
Da qui l’importante e strategica scelta di elezioni a lista unica senza simboli di partito, garanzia di indipendenza per gli/le eletti/e, favorente l’avvicinamento alla Politica di persone animate da puro civismo, elette insieme ad altre magari più vicine al mondo dei partiti, commistione molto positiva che ha certo fatto molto bene alla città.
Non possiamo dire che la missione sia compiuta, certo i risultati sono molto incoraggianti e il percorso dei Consigli di quartiere, almeno a mio avviso, merita di proseguire
Le elezioni del 14 Aprile arrivano insieme a sentori di un ipotetico ritorno delle circoscrizioni, difficoltà parlamentari ritarderanno il processo ma il tema è in campo.
Un emendamento al decreto legge Elezioni non ha avuto fortuna, ora si legge di riforma del Tuel o di ripresa del cammino di una proposta di legge, si tratta comunque sempre e solo di abbassare il limite di residenti in una città per poter eleggere le Circoscrizioni da 250mila a 100mila.
In questo modo forse Brescia riavrà le sue Circoscrizioni, istituzioni a mio avviso con due limiti e un pregio. Dai primi anni 2000 in poi l’energia partecipativa della cittadinanza rispetto alle “Circo” sicuramente non ha certo brillato, non paragonabile almeno a quanto i Cdq hanno dimostrato di saper attivare.
Inoltre il meccanismo politico decisionale delle Circoscrizioni rimane quello di un Consiglio Comunale in minore, senza aggiungere ai processi decisionali quella freschezza e quella visione laterale tipica dei Consigli di quartiere, caratteristiche queste ultime portatrici di una visione più ampia e migliorativa delle scelte rispetto ai temi della città, favorenti decisioni più vicine alle reali esigenze.
Il pregio sta nella maggiore facilità di far arrivare sul territorio risorse economiche per iniziative di vario tipo, aspetto peraltro molto migliorato anche per i Consigli di quartiere con le varie modifiche regolamentari fatte negli anni, esemplare da questo punto di vista il grande successo del Bando per le periferie di BG-BS 2023.
Certo non si potrà non ottemperare ad una eventuale legge nazionale, ma proprio in questa prospettiva saranno ancora più importanti le elezioni in Aprile. Una grande partecipazione al voto, sia per numero di candidate/i che per affluenza alle urne, darà ancora più solidità all’impianto dei Consigli di quartiere, si renderà ancora più evidente come un eventuale ritorno delle Circoscrizioni non possa non prevedere un confronto e un dialogo aperto in città per portare avanti nel modo più ampio possibile anche l’esperienza dei Consigli di quartiere, cercando modalità e forme di possibili commistioni con le Circoscrizioni, penso ad esempio alle commissioni tematiche formate da cittadini esterni al consiglio circoscrizionale, il tutto sempre a favore della nostra città della sua convivenza civile e attiva.
Fin da ora quindi un grande grazie a chi vorrà candidarsi e buon lavoro a chi verrà eletto, buon voto a tutte e tutti, spero partecipiate in tanti/e a questo importante momento democratico per la nostra città.