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25 mag 2015 00:00

Centralità della catechesi per gli adulti

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Dal nuovo incarico al nostro Vescovo mi attendo una svolta decisiva in direzione della centralità della catechesi per gli adulti. Dovrebbe essere questa l'attività formativa principale da organizzare e sviluppare in ogni parrocchia. Finora succede esattamente il contrario, col risultato, che è sotto gli occhi di tutti, che, concluso il catechismo per l'iniziazione cristiana dei ragazzi, generalmente questi non si vedono più in parrocchia. Vedo la necessità di creare ovunque dei corsi per la formazione cristiana continua e perenne degli adulti, con incontri settimanali in tutti i mesi dell'anno, salvo, se mai, i tre estivi.

Le varie risorse e capacità esistenti (oggi disperse in tante iniziative, che si dimostrano però inefficaci, come gli incontri "obbligatori" coi genitori del bambini frequentanti il catechismo ed i cosiddetti centri di ascolto) dovrebbero essere prevalentemente investite in ogni parrocchia in tale attività, col contributo determinante dei laici, che andrebbero coinvolti in ogni modo per affiancare i sacerdoti in questo lavoro. Gli stessi sacerdoti dovrebbero meditare molto su questa necessità, mettendola al centro della propria pastorale, che dovrebbe essere prevalentemente rivolta, come auspicava S. Paolo, alla predicazione ed all'insegnamento. Adulti davvero formati sarebbero in grado di mettere in atto l'auspicio (finora rimasto tale), espresso ad esempio dal capitolo 48 (penultimo cpv) della Costituzione Conciliare "Gaudium et Spes", che affida ai genitori il compito precipuo ed insostituibile della formazione cristiana dei figli. Insomma in vetta ad ogni preoccupazione ci dovrebbe essere quella di formare prima di tutto i formatori, cioè l'insieme degli adulti, chiamati a contribuire alla crescita cristiana dei ragazzi, con la loro testimoniana concreta di vita e di approfondimento permanente della loro fede. Per i ragazzi non ci può essere inoltre stimolo maggiore alla frequenza del catechismo, loro precipuamente dedicato, che quello proveniente dall'esempio diretto dei loro genitori, frequentanti a loro volta continuamente le attività formative loro rivolte ed offerte con continuità dalla parrocchia.

Ho un piccolo esempio concreto in mente: l'esperienza della minuscola parrocchia di Losine, dove tre anni fa e due anni fa si è tenuto appunto un corso biennale, rivolto agli adulti, durante i quali ogni settimana da novembre a maggio, tre laici (fra cui chi scrive) si sono alternati ad introdurre incontri , rivolti agli adulti, in cui si è completato l'esame del testo di catechismo della CEI "La verità vi farà liberi". E' stata un'esperienza con luci (finalmente una parrocchia che parte!) ed ombre (la partecipazione insufficiente, perché purtroppo ci vuole tempo, e soprattutto la convinzione e l'apporto dei pastori, a far comprendere a tutti questa necessità). Ma cosa si aspetta per lanciare ovunque con convinzione una simile attività?
25 mag 2015 00:00