Disagio e sofferenza
Egregio Direttore,
Ho 76 anni e nella mia vita ho sempre cercato di mettere al primo posto Gesù, la S. Chiesa, la vita e la famiglia, consapevole dei miei limiti, ma fidando nell’aiuto di Dio. Per questo ho cercato anche di accogliere con rispetto ed obbedienza gli insegnamenti dei pontefici.
Negli ultimi anni tuttavia alcune innovazioni e dichiarazioni di Papa Francesco hanno provocato in me disagio e sofferenza. Appellandomi al fatto che lo stesso Pontefice non ha condannato amici di ideologia radicale, in nome del primato della coscienza, posso anch’io rifiutarmi di aderire a quelle sue innovazioni che la coscienza mi indica diverse dal bimillenario magistero della Chiesa e dei suoi predecessori?
In particolare, le seguenti:
- La Comunione ai divorziati risposati, che già le comunità cristiane dei primi secoli consideravano adulteri e, in quanto tali, scomunicati.
- L’affermazione del documento sulla fratellanza umana di Abu Dhabi secondo cui “pluralismo e diversità di religioni…sono una sapiente volontà divina”; il che comporta in pratica la parificazione delle religioni e l’affievolirsi dello spirito missionario. Oltre ad essere in contrasto con il vero pensiero del tanto citato S. Francesco, quale risulta dai documenti dell’epoca.
- Le recenti affermazioni riguardanti forme di riconoscimento e legalizzazione, e quindi approvazione, dell’omosessualità, già condannata dalla Sacra Scrittura e da S. Paolo, e contraria a Dio, alla natura, alla società, alla propria identità sessuale e a quanto affermato fino a ieri dalla S. Chiesa cattolica.
Grazie per l’ospitalità, Emilio Guzzoni