Genitori: usiamo correttamente le chat
Con settembre, dopo la pausa estiva, riprendono tutte le attività e con esse anche la scuola. La ripresa post feriale non entusiasma molto i ragazzi, che devono riprendere in mano libri e quaderni e tuffarsi nello studio. Le vacanze sono archiviate, le belle esperienze del Grest, i pomeriggi e le serate passate a “bighellonare” con gli amici sono un ricordo.
Terminato il breve periodo feriale, per i genitori, è ritornato il tempo in cui bisogna pensare allo zaino nuovo per il proprio figlio o figlia, all’acquisto dei libri, sperando arrivino per l’inizio della scuola. Ovviamente lo zaino deve essere dell’ultimissimo modello, per far “schiattare” d'invidia le altre mamme. Si riprende la chat di classe che era stata zittita dopo la festa di fine anno scolastico e, con la chat, iniziano una serie (inutile) di messaggini, moltissimi dei quali non giovano al buon funzionamento della scuola. Siamo riusciti a trasformare (la chat) da strumento utile per la tempestiva comunicazione a strumento che, a volte, amplifica il pettegolezzo.
La prima vera riforma della scuola sarebbe quella di vietare l’utilizzo delle chat di classe. Rispetto a quella delle mamme, sarebbero meno deleterie le chat dei papà.
Oltre alle chat, l’inizio delle scuole ripropone il problema (mai definitivamente risolto) dei trasporti. Almeno così era per gli anni passati, dove bastava prendere un pullman (tra le 6,45 e le 7,30 del mattino) per rendersi conto dei disagi degli studenti frequentanti le superiori. Pullman (stessa cosa dicasi anche per i treni) dove si viaggiava stipati all’inverosimile, ritardi, annullamenti delle corse o mezzi che non si fermano a raccogliere gli studenti, perché sono già oltre i limiti di portata. Il mancato trasporto a scuola dei figli crea disagi ai genitori che li devono portare a scuola. Di questo problema, pare, nelle chat non se ne parli, così come non che vengano fatte, sempre nelle chat, proposte per risolvere la problematica. Certo il problema dei trasporti interessa la politica (intesa come governo del territorio) l’Agenzia per il Trasporto Pubblico, la Regione ecc.
A Cremona, in piena emergenza covid invece, un gruppo di genitori stanchi dei ritardi o delle mancate fermate del pullman hanno deciso di rivolgersi ad un noleggiatore di pullman che, privatamente, trasporta gli studenti lasciandoli davanti al cancello dei vari Licei. Tutto questo con una spesa di 3 euro in più al mese rispetto all’abbonamento pubblico. Questi genitori hanno insegnato alla politica che le cose si possono fare, basta affrontarle col piglio giusto.
L’esempio del gruppo genitori di Cremona ha evidenziato il giusto utilizzo della chat per risolvere i problemi.
Abbiamo una scuola di elevato livello, lasciamo che gli insegnanti facciano il loro mestiere, come genitori smettiamo di fare gli avvocati o i sindacalisti dei nostri figli. Accettiamo una bocciatura o un voto basso dato ai nostri figli evitiamo i ricorsi al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) perché i professori hanno usato lo strumento della sospensione o della bocciatura. Gli studenti che insultano gli insegnanti o addirittura che usano armi contro i professori sono figli del “sono giovani” “stavano scherzando” “siamo stati tutti giovani”. È vero siamo stati tutti giovani ed abbiamo, tutti, combinato qualche marachella, ma sempre nel rispetto delle persone e, per quanto riguardala scuola, rispettando gli insegnanti, che consideravamo l’autorità scolastica.
Grazie alle difese dei genitori, oggi, molti ragazzi non riconoscono più negli insegnanti l’autorità scolastica.
Come genitori usiamo correttamente la chat di classe, impegniamoci nei vari organismi dove è richiesta la partecipazione della componente genitori, ma facciamolo con spirito di servizio, non per spettegolare.
Il nostro impegno può migliorare la scuola, che è e rimane una grande Agenzia formativa ed educativa, dove i nostri figli apprendono le basi per realizzare i loro sogni.
Non sciupiamo tutto con un utilizzo scorretto delle chat.