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11 nov 2015 00:00

L'idea di un nuovo umanesimo

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In merito al convegno di Firenze. L’idea è quella di formulare un nuovo umanesimo: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”: Siccome mi sembra in tutto una cosa davvero buona, offro, oltre l’impegno di seguire come tutti la vicenda da lontano, un piccolissimo contributo. Il tema formulato e discusso a Firenze richiama certamente l’ultima epoca davvero gloriosa dell’Italia in campo Europeo, quell'Umanesimo e Rinascimento che fanno di Firenze e di Roma (senza dimenticare Milano Venezia e… il Moretto) ancora oggi una meta, e per gli studiosi un campo di ricerca. L’umanesimo riconosce il valore unico dell’uomo nel mondo e la sua possibilità di perfezione, che raggiunge il suo vertice simbolico nelle opere magnifiche e insuperabili degli artisti rinascimentali. (Michelangelo Raffaello Leonardo) Tutte le successive conquiste dell’umanità appaiono per ora inferiori a questo ideale già espresso. (Mi pare l’intuizione felice di padre Lonergan)

Lo sviluppo del tema fu interrotto violentemente; pare proprio che solo Dio sia capace di perdonare, la storia al contrario non perdona. Mancò allora il supporto di una Chiesa autentica, santa e povera … il tema di Francesco ritorna, è un tema caro allo Spirito (se i Francesco sono due tanto meglio). Savonarola ne manifestò l’esigenza con toni visionari e apocalittici, e il papato suggellò la predicazione del monaco domenicano con l'impiccagione, il rogo, e le ceneri gettate in Arno. Difficile stabilire il concorso delle cause e degli affetti, vent’anni dopo venne la Riforma e fiumi di sangue corsero per tutta l’Europa … ma certamente il laicismo che segue, nell’epoca moderna, perde di vista l’ideale di ricerca e di perfezione, aprendo ad ondate successive la stagione dell’autonomia della ragione, del rifiuto di Dio, dell’uguaglianza sanguinaria e dei diritti di tutti, effettivi solo per pochi … l’ultima spiaggia è il postmoderno che glorifica le minoranze e presenta come modello un ‘diverso’ il cui confronto sembra un ‘normale’ smarrito nel pensiero debole (Vattimo).

La presunzione del postmoderno è malvagia, si considera il termine ultimo dell’umanesimo, la sua fine (Foucault Althusser). Pensiero frutto di una generazione di adolescenti squilibrati, mal cresciuti, durante la seconda guerra mondiale, certamente il peggiore dei momenti storici, la situazione peggiore per una pedagogia che si dica semplicemente umana. Il postmoderno rifiuta il valore e la possibilità di perfezione dell’uomo. L’unico vantaggio vero, per chi ama l’avventura del pensiero, è che il postmoderno ci lascia con ‘nudi nomi’ e una rosa sfiorita tra le mani, situazione crepuscolare, ottima per un nuovo cominciamento. Avremo noi la forza di ripercorrere umilmente l’intero percorso per arrivare a dire ‘uomo’ e ‘pienezza’ partendo dall’origine profonda, partendo dalle nude parole? … Sarà interessante dunque, considerare il punto di partenza sull’analisi dell’uomo contemporaneo che verrà proposta. A sinistra ormai si parte da Pasolini. Costretti a dimenticare (Veltroni) che Pasolini è morto a causa della sua perversione (per essere precisi, né a sinistra né a destra, ma in basso, al centro), alla luce della quale (‘muoiano i filistei’) Pasolini criticava la società del postmoderno: sinistra conformista, cattolici double face, e destra militante, ovvero: volgarità allo stato puro...

Noi si può partire dal Concilio Vaticano II, o dal festino sull’Attico di san Pietro, durante la canonizzazione di due profeti del XX secolo; oppure da san Francesco, o da Sant’Agostino, da San Paolo, e perché no, dall’Apologia di Socrate, o dal Frammento sull’infinito di Anassimandro. Senza dimenticare che tanti parlano, ma uno solo è il Maestro. A questo riguardo il nuovo umanesimo può essere solo una forma di equilibrio dinamico tra la vita sulla terra e il compimento dopo la morte … il resto è solo illusione. Occorre prendere insieme maggiore coscienza che da secoli e per noi da sempre, il Logos di Dio è incarnato e si chiama Gesù … Gesù è sempre con noi sino alla fine. Il suo passaggio obbligato passa dalla morte alla vita, dalla povertà alla ricchezza. Occorre invitare un gruppo di bambini del catechismo al convegno di Firenze. Ieri ho mostrato loro un cartone animato in cui Gesù perdona la peccatrice e guarisce il cieco nato … ogni volta che Gesù ha parlato si è fatto un silenzio totale. Di questa meraviglia infantile e tutta africana, ha bisogno il convegno. Convertirsi, ecco quello che ci occorre. Occorre essere lieti per coloro che a diverso titolo sono stati invitati al Convegno. La natura sostanzialmente clientelare del mondo cattolico italiano, sia clericale che laicale, fa sì che chi è chiamato a partecipare sia entusiasta e chi è escluso resti piuttosto scettico. Poi ci siamo noi, la grande massa dei fedeli con i loro sacerdoti, quelli che per impegnarsi non hanno bisogno di essere inviati e non si aspettano alcun invito …
11 nov 2015 00:00