L'Ospite che non immagini
Il cappellano ospedaliero della Fondazione Casa di Dio scrive, immaginando, i pensieri di un ospite della Casa di riposo
Carissimi medici, infermieri, animatori, operatori, fisioterapisti...,
sono un ospite; a volte sono allettata/o, altre cammino o sto seduta/o a lungo...
Nonostante tutto mantengo la calma.
Forse penserete che sia assente il mio sguardo vi sembra fisso su un punto all'infinito, aggrovigliato nelle mie ossessive richiestene o orientato chissà dove oltre le vetrate giganti delle nostre case.
Sì, a volte mi assopisco, mi si inclina il capo a destra o sinistra o mi cade verso il gomito che, sul tavolo, gli fa da cuscino...
Non è tutto come Vi sembra...Dal mio apparente stato di assenza ho una presenza, tutta mia....
Vedo quasi tutto e, se parlo poco è perché non voglio richiedere troppa attenzione per me...Invece penso e accumulo idee... pensieri...
Nella mia anzianità mi sono abituata/o a lasciar parlare tutti...e ascolto... E' raro che possa parlare o mi si lasci farlo con i tempi che mi servirebbero... e. voi non potete ascoltare tutti noi per via dei tempi stretti che avete per compiere le vostre mansioni.Vedo quanto sia impegnativo il vostro lavoro.
E … penso che il mondo stia correndo troppo!!!
Almeno con le persone servirebbe più calma, più risorse in termini di numero e qualità.
Così è ... e, quindi, l'anziano resta pieno di ricordi, sta in compagnia con le sue memorie.
Desidero che oggi almeno mi leggiate...
Per questo "impugno il calamo" e scrivo parole che vorrei vi restino impresse...
Se noi anziani non restiamo soli in questi grigissimi giorni, è perché ci siete Voi! Ci siete Voi ...a difenderci da un dilagante deserto di ansia e timori comprensibili e che voi contenete con il vostro generoso sorriso per darci serenità. Penso alle vostre famiglie e Vi ringrazio che vi mettete a rischio...Lo fate ogni giorno.
Il grande amore che avete per il vostro lavoro speciale, accarezza la nostra pelle e sfiora il nostro io profondo. Non tutti credete in Dio o nello stesso Dio, ma col vostro essere, ci trasmettete un'energia e un amore comunque sovrumani, che chissà da dove provengano...
Mentre appaio attonita/o insicuro sul passo, con lo sguardo orientato chissà dove ...anche se sono a letto semi vegetativa/o.... Vi vedo, vi sento, percepisco il vostro coraggio... e il vostro amore per me, per noi. In questi giorni bui voi siete luce e vi ringrazio dal profondo del mio cuore.
Un abbraccio che continuerà per sempre anche nella vita di là, se con tutti i vostri sforzi non riuscirete a tenermi di qua. Sappiate che vi ho amato e vi amerò...
L'Ospite che non immagini