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24 lug 2015 00:00

Le tre profezie

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Le profezie sono tre. Ovviamente non sono né profeta né figlio di profeti. Su questo devo essere circospetto e chiaro; mi è successo una volta di dire che avevo una missione sacerdotale da compiere, come del resto meglio di me, tutti i confratelli sacerdoti: all’occasione fui tacciato di essere come Berlusconi. Una cosa simile mi capitò 15 anni prima in un convegno dello Svi dove mi limitai a dire che stiamo organizzando un volontariato che cerca di far fare delle ‘belle’ esperienze ai giovani, ma che gli ospedali che ci servono non sono uno o due, ma un migliaio. Fui subito tacciato di efficientismo e berlusconismo. A Gesù, di cui vorrei essere il servo trattato come un amico, è andata peggio, fu paragonato a Belzebù principe dei demoni. Siccome venivo da un viaggio in Africa e in Albania, cominciai già allora a riflettere sull’autoreferenzialità del 99% delle nostre iniziative (doloroso tema caro a Papa Francesco), e preferii ancora una volta il silenzio e l’azione. Dunque i tempi sono difficili mentalmente; ma, naturalmente un sacerdote che si rispetti, un insegnante di filosofia (concedete almeno questo che è un fatto oggettivo) trova nelle difficoltà e nei contrasti un motivo in più per l’impegno, una ragione in più circa la necessità di un rinnovamento della ragione e della fede.

Il caro vecchio Maritain parlava, novantenne, di ‘liberazione dell’intelligenza’, ricordando a più riprese che il pesce si corrompe cominciando dalla testa. La prima profezia, da me formulata più volte, riguarda l’intenzione degli ospiti-emigranti(non è gerundio)profughi-jahidisti di colpire la base atomica di Ghedi e qualche aereo americano in volo. Aggiungo come documentazione l’ironico articolo sul rinnovo delle testate nucleari, da venti a quaranta, sul nostro territorio. A suo tempo mi pareva importante ricordare ai cittadini bresciani che la rassegna sulle armi, il primato mondiale della Beretta, il primato dei fucili da competizione e la base atomica di Ghedi fanno di Brescia un continuo bersaglio e uno dei luoghi strategici più caldi della terra; si aggiunga che siamo i primi in Italia per il commercio delle armi. La profezia si formula così: prima o poi qualcosa succederà! Ognuno raccoglie ciò che semina. Là dove è il tuo tesoro là sarà il tuo cuore. Se aggiungete gli effetti devastanti della industrializzazione che ci impedisce di tenere l’orto dietro casa e di produrci ciò che mangiamo, di avere un' acqua pura, la più grande ricchezza da millenni nelle nostre valli e pianure, il panorama è quasi completo. Certamente è patetico vedere gli ecologisti, gli stessi che difendevano l’attività dei lavoratori trent’anni fa, scegliere i temi etici senza una visione ecologica globale, che includa anche la sessualità e la corporeità umana, primo luogo eminentemente ecologico. Data questa endemica caratteristica incompletezza si parla continuamente di Gomorra, che abita fuori, e si rimuove Sodoma che abita dentro. A Fukushima nascono margherite con tre corolle e quattro radici. Le coppie gay si spediscono ovociti e spermatozoi per posta, con messaggi d’amore platonico, in attesa di divorziare e nella triste impossibilità di abortire, almeno per maschietti … Dunque, qualcosa succederà. Per informazioni più precise, leggere attentamente l’Enciclica del Papa Laudato si' o mio Signore. Un confratello dice che la soluzione è la teologia della Liberazione; la nostra opinione è un po’ diversa, forse l’interessato non ha letto recentemente sull’Unità che Marx è morto da qualche anno.

La seconda profezia è più facile: riguarda la sentenza di Piazza Loggia. Accolta in modo dimesso. Il quotidiano online la mette dopo l’incidente sull’A21 il primo giorno, nella cineteca in fondo il secondo giorno. Manlio Milani in una intervista toccante parla di giustizia depotenziata e allo stesso tempo di sentenza storica. Oltre alla giustizia io trovo depotenziata la reazione di una città assopita, oppressa dal caldo e dalla mancanza di idee. Una sentenza decisamente storica, ancora aperta, nel senso duplice che può essere ancora rimossa e nel senso che ricostruisce solo un frammento importante di questo mondo di pazzi visionari e nostalgici, che hanno tenuto in scacco l’Italia, naturalmente non furono i soli. Stendhal direbbe il rosso e il nero. L’episodio di piazza Loggia, degli attentati, dei sequestri e delle esecuzioni, ha fatto scuola nel mondo. Mi sono chiesto inoltre che rapporto possa esserci tra l’attentatore di piazza loggia, il suo capo, i mandanti, gli apparati dello Stato, le ideologie, e la ragazzina di turno che si fa saltare in aria giorno sì e giorno no nei mercati della Nigeria o in Siria e in Iraq. Qui m’è venuta davvero una idea geniale, certamente nuova: e se, sotto sotto ci fosse il diavolo? Il diavolo, che fa’ le pentole e dimentica i coperchi … del resto quando ero ragazzo e incontravo giovani coetanei o leggermente più anziani, che giravano con il cane lupo, praticavano arti marziali e sport estremi, salutando alla romana, pensavo istintivamente che la cosa fossa diabolica senza che alcuno mi spiegasse perché. Avverto che non sto dividendo il mondo in due; ricordo un colloquio, non una confessione, con una ex brigatista rossa, che raccontava amaramente i sentieri diabolici suoi e dei compagni: sesso senza regole, tipo ammucchiate, droga e violenze, talvolta assassini. Dunque la profezia è questa: la sentenza prepara agli amici giudicati e i loro mandanti, anche i loro supporter, al giudizio inesorabile di Dio. Siccome è un Dio di misericordia, gridiamo, Convertitevi! Una carezza naturalmente ai parenti di chi è stato ucciso o solo ferito, parenti che portano la pena di un calvario giudiziario e devono sopportare le opinioni altrui, compreso la presente.

La terza profezia mi vede protagonista senza alcun desiderio di esserlo, avrei infatti preferito, come d’abitudine, interessarmi dei fatti miei. Ma quando la verità ti raggiunge il primo dovere è quello di dirla, soprattutto quando una intera città, solo in parte in buona fede, rischia di commettere un crimine collettivo. Del resto questo ho insegnato e questo insegno a scuola ormai da quarant’anni. Mi riferisco al fatto clamoroso della pedofilia nelle scuole bresciane con un insieme di corollari odiosi, tra cui la condanna inesorabile e già consumata di un carissimo confratello, che con la pedofilia non ha mai avuto a che fare. E mi riferisco soprattutto alla prigionia di Battista Maggioni unica vittima di un errore giudiziario dalla portata gigantesca e paradossale. Non intendo qui ripresentare il caso illustrato egregiamente nel sito sul caso Abba, dove appare un racconto autobiografico a dir poco agghiacciante. Mi limito a sottolineare ancora una volta la gravità di quello che è successo. Il disagio di una bambina, nato da situazioni famigliari facilmente decifrabili, diventa una epidemia colossale che contagia tutte le scuole materne bresciane. La convinzione comune è che qualcosa sia successo, l’esito finale: si è trovato l’unico colpevole di una intera banda di pedofili! Una cosa è certa, o la questione viene riaperta e risolta alla radice, e coloro che hanno accusato si ricredono e ammettono l’errore, oppure questa epidemia si ritorcerà su di loro e sull’intera città,… esiste anche la maledizione divina per chi dice falsa testimonianza e accusa gli innocenti… questo vale per i genitori, i loro avvocati, i giudici, le psicologhe, i rappresentanti della destra, gli ignavi della sinistra, ecc, e lasciamo in pace i bambini, che in questa brutta storia non c’entrano per niente.

Parlo di questa cosa con immenso dolore. Tra gli accusatori ci sono carissimi amici. Alcuni di loro hanno dato alla città nel passato testimonianza di grande generosità e di intelligenza. Contrastarli è stato difficile e importante. Molti ancora credono a quello che loro dicono e si sono lasciati prendere da un vortice di accuse che hanno portato persone integerrime in prigione. Inutilmente ho cercato di convincerli che stavano seguendo una ispirazione diabolica che li accompagnerà sino alla fine della loro vita. Naturalmente io credo nella misericordia e resto in attesa. Ma trovo che sia una ignavia civile ed ecclesiale mettere la questione sotto le ceneri. Dunque, se non volete vedere il male distruggere la convivenza della nostra città, riconoscete l’errore, nel nome del Dio vivente, liberate Battista Maggioni! Inoltre vi invito a non crocifiggermi perché insisto nella verità, sarebbe una azione cattiva e inutile. (è una battuta)
Tre sono le persone nell’unità divina, Padre Figlio e Spirito Santo. Tre sono le virtù teologali: fede, speranza e carità. Tre le profezie
Fuori, dalla finestra, cantano i passeri e i bambini danzano gioiosi!
24 lug 2015 00:00