Legambiente e l'ascensore in Castello
La posizione di Legambiente Brescia sulla realizzazione di un “ascensore” per il Castello di Brescia
In questi giorni sulle pagine dei giornali è riemersa, dopo alcuni anni di silenzio, l’ipotesi di realizzare un impianto di trasporto per accedere al Castello di Brescia.
La spinta arriva dalla messa in disponibilità da parte della Regione Lombardia – la stessa Regione che taglia il proprio contributo al trasporto locale di Brescia – di 4 milioni di euro per la realizzazione dell’opera. E se in questi giorni è iniziato il dibattito sul “sì” o il “no” all’ascensore, quello che ancora manca è la presentazione di dati su cui poter valutare l’esigenza o meno dell’opera: l’“ascensore” per il Castello è infatti un sistema di trasporto pubblico e collettivo e come tale andrebbe inserito nel piano di TPL (trasporto pubblico locale) e nel PUMS (piano urbano della mobilità sostenibile). Tuttavia, al momento l’ascensore non è previsto in nessuno dei due piani. E se si sa che l’“ascensore” ha lo scopo di trasportare le persone dalla quota città (Fossa Bagni) alla quota del piazzale della locomotiva del Castello, ancora mancano le risposte a troppe domande indispensabili per valutare il progetto:
come si intende riorganizzare la mobilità una volta completata l’opera?
Si vuole forse vietare, come auspicabile, l’accesso indiscriminato delle automobili alla collina del Castello trasformandolo di fatto in una ZTL/area pedonale? (questo punto è da definire a priori perché se così non fosse si rischierebbe di ottenere l’effetto contrario, cioè un aumento del parcheggio in Castello favorito dal facilitato collegamento con il centro storico); si vogliono incrementare le attività da svolgere in Castello?
Che tipo e quantità di utenza è previsto che utilizzi l’ascensore? È stato svolto uno studio della domanda a tal fine?
L’utilizzo dell’ascensore sarà gratuito o a pagamento? Si prevede un servizio automatico H24 o solo in determinate fasce orarie?
Ci sarà personale addetto alla movimentazione?
Quali saranno i costi di gestione e manutenzione?
Quale sarà l’impatto, anche paesaggistico, sul Castello e quindi sul principale elemento storico/geomorfologico che caratterizza la nostra città?
Quali alternative ci sono per soddisfare le stesse esigenze di trasporto?
Come evidente, i punti di domanda che ancora pendono sul progetto sono tanti e vorremmo che il Sindaco Emilio Del Bono e la sua Giunta, prima di compiere una scelta definitiva, facciano verificare bene i costi/benefici e le alternative (come previsto anche dal Codice dei Contratti all’art. 21) come quella, ad esempio, di un servizio di minibus elettrici, adatti e accessibili anche alle persone con qualunque tipo di disabilità, che colleghino il Castello e il centro cittadino.
Speriamo che questi punti vengano risolti e restiamo a disposizione per un confronto con l’Amministrazione Comunale.