Il tempo dell'attesa e lo stupore...
Una parola desueta e rimpiazzata di volta in volta dalle più moderneparole come autosufficienza, pragmatismo, buona volontà, coerenza, pianificazione, è certamente la parola stupore
Una parola desueta e rimpiazzata di volta in volta dalle più moderneparole come autosufficienza, pragmatismo, buona volontà, coerenza, pianificazione, è certamente la parola stupore. Tanto desueta da collocarci di fronte alla attesa del Santo Natale come di fronte ad una bella e romantica commemorazione, e non come ad un Evento concreto che si ripropone alla nostra libertà, superandone tutti i limiti e valorizzando la nostra povera umanità, ricolmandola di autentica Speranza.Vogliamo fortemente che, in attesa della Nascita del Salvatore il nostrocuore trasudi di STUPORE di fronte alla totale gratuità con cui il BambinoGesù si ripropone alla nostra fragilità, ma che non chiede altro che di essereaccolto e riconosciuto come il Salvatore.Quest'anno non vogliamo più essere "schiavi" neanche dei nostri buonipropositi, delle nostre coerenze, delle nostre certezze e nemmeno dellenostre "buone opere" che ci riproponiamo di compiere...come ogni annoin occasione del Santo Natale.Quest'anno vogliamo fortemente QUALCOSA DI PIU’ della nostra misura difronte agli eventi della vita.Quest'anno come per tutti gli anni futuri che ci verranno concessi vogliamofortemente, consapevolmente chiedere la grazia dello STUPORE di frontea questo Evento di Grazia.Stupore che non ci chiede sforzi ulteriori ma semplicemente adesione ad una Salvezza che, da oggi e per sempre possa riempire le nostre giornate.Come accadde ad alcuni pastori duemila anni fa. Di questo ha bisogno il nostro cuore!