La politica, l'arte del possibile
E’ proprio vero che in politica è l’arte del possibile. Mi viene in mente una bella canzone Mai dire mai Umberto Tozzi, e alle perle di saggezza della Presidente Nilde Iotti pronunciò questa frase “mai dire mai” sia alla corruzione, male del nostro tempo. E il “mai ai personalismi e rancori”. Vedere e ricercare le soluzioni nel solco della Carta Costituzionale, nel difendere e rappresentare le nostre Comunità. Quando si paventava un’alleanza strutturale tra Partito Comunista e Democrazia Cristiana. Il Paese ha attraversato e sta attraversando periodi difficili. Sicuramente la fase politica nuova impone un cambio di mentalità. La politica come arte di governare impone ogni giorno di rimanere ancorati a valori umani e lontani dai personalismi, odio e da dogmi. Perché i dogmi si accettano per fede. “Mai ai personalismi e rancori”.
Vedere e ricercare sempre le soluzioni nel solco della Carta Costituzionale. Se la politica è l’arte del possibile, tuttavia apre la strada alla contromossa, dell’accordo con #Azione e +Europa per costruire una proposta seria di #governo, alternativa alla destra sovranista e povera di contenuti. Le prossime elezioni politiche saranno davvero una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. L’accordo dell’On. Letta, il quale dovrà venire a Brescia e convincere qualcuno di mettere del buon ghiaccio e calmare i rancori, i focosi personalismi, ne è la conferma che si può ribaltare l’avanzata della destra e, tuttavia apre la strada alla contromossa, quella della politica come arte del paradosso, sulla quale si sono velocemente incamminate prospettive, che dopo il 25 settembre potrebbero aprirsi orizzonti nuovi, verso la Regione. Mi pare un buon accordo. Necessario e utile per contrastare la destra, ma soprattutto per proseguire sulla strada tracciata dal prof. Mario Draghi.Ad oggi l’unico errore che ha fatto l’on. Letta è aver castigato, con rancori e personalismi, mettendo fuori dalla porta il senatore Matteo Renzi, forse rancoroso per aver portato Draghi o per aver disintegrato 5 stelle? Forse per il Jobs act.?