Donne giuste
A San Pietroburgo, l'8 marzo 1917, le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra. “Le Donne da sempre dalla parte giusta”: le donne, pilastri della Resistenza e della ricostruzione. “Mai abbassare la guardia, quante volte abbiamo testimoniato nel testimoniare l’accaduto, può tornare”…, il 12 agosto 1944 i tedeschi perpetrarono un eccidio, in prevalenza donne e bambini. E come dimenticare le altre stragi, i rastrellamenti, le esecuzioni, le torture, i paesi messi a ferro e fuoco, di una guerra nazifascista stupida, inutile e crudele, come ogni guerra? Oggi l’Ucraina si deve difendere dalle forze Russe dal “fascino perverso di autocrati e persecutori delle libertà civili”. Molte donne dopo aver messo in sicurezza figli, padri e madri nonni e vari componenti familiari, pensando anche di mettere in sicurezza cani e gatti, poi velocemente sono tornate indietro per rendersi utili alla Resistenza.
Molte donne di ogni età sono partite dalle città europee per raggiungere le comunità Ucraine per proteggere difendere con Orgoglio la dignità e la loro storia, per ricoprire un ruolo cruciale, spesso trascurato o poco conosciuto: da Nord a Sud, migliaia rischiano la vita facendo da staffette; creando squadre di primo soccorso per aiutare feriti e ammalati, contribuiscono alla raccolta di indumenti, cibo e medicinali, si occupano dell’identificazione dei cadaveri e dell’assistenza ai familiari dei caduti e alla loro dignitosa sepoltura. Oltre ad assistere, familiari ammalati, bambini abbandonati nei vari orfanatrofi, affamati, spaventati da accudire. Molte imbracciano per la prima volta anche il fucile e stanno prendendo parte alla difesa, sapendo di essere prese, essere torturate e uccise. Non saremo mai abbastanza grati che oggi 8 marzo 2022, per le vittime di una nuova guerra alle porte dell’est Europa e dell’Italia, alle Donne ucraine madri, sorelle e nonne giuste, a cui dobbiamo il loro impegno per la democrazia e libertà, che oggi più che mai siamo chiamati a difendere e preservare, perché nulla è acquisito per sempre, non dimentichiamolo e, anche in loro nome, operiamo per creare un nuovo Risorgimento, una nuova Europa dei diritti, civili e umani, estesi a tutti: Stiamo dalla parte giusta! Un pensiero al dolore di molte Signore ucraine che vivono nelle nostre case, si occupano dei nostri anziani, spesso, da invisibili e mal pagate, ci permettono di continuare nella nostra normalità di vita. La paura, il dolore che i loro occhi mi hanno trasmesso rappresentano meglio delle immagini di bombardamenti e carri armati. Perché la violenza, l’arroganza, la guerra, colpiscono le persone, distruggono gli affetti, seminano disperazione nei popoli. Non dimentichiamolo.
L'8 marzo è ormai universalmente identificato come la festa della donna. Parlare oggi con la guerra nel cuore dell’Europa, di festa però è improprio: Tante vite, tante storie, tanta umanità. Moltissimi si stanno prodigando per accogliere e sostenere chi scappa dalla guerra. Questa giornata la voglio dedicare con orgoglio, commosso e grato per come la nostra comunità sta reagendo a questa tragedia. All’Europa che si sta operando unita come una Madre. Siamo con le donne d'Ucraina donne.