Non ci possiamo astrarre da Cristo
Ebbene sì, lo confesso: martedì 7 febbraio scorso, tornando con mia moglie da una bella serata tra amici nella quale, tra l’altro, un simpatico commensale mi raccontava con precisione del giorno e dell’ora della propria conversione, ho acceso il televisore e mi sono imbattuto nella prima serata di Sanremo 2023.“Quante volte, figliolo”? “Una sola, Padre, solo una ventina di minuti o poco più: è grave?” “Mi racconti, dipende, la ascolto…”Ebbene, accendo il televisore e cosa mi propone mamma RAI? Chiara Ferragni, la famosa influencer, che leggerà per dieci interminabili minuti una lettera indirizzata nientepopodimeno che a sé stessa e che la platea dell’Ariston ascolterà in religioso silenzio.Sì, “religioso silenzio”: è o non è questo momento un’azione liturgica paganeggiante e propagandante con tanto di sacerdotessa in abito (?) da cerimonia ed Amadeus e Morandi come accoliti?Il tema del sermone è sicuramente di attualità e meritevole della giusta considerazione ma dopo poche battute smetto di ascoltare perché la sua messa in scena, tra il surreale, l’imbarazzante ed il grottesco, proprio non mi convince (leggerò il giorno dopo il testo completo: non avevo fiutato male…).
Qualche minuto ancora ed ecco Blanco da Calvagese Della Riviera, che finalmente mi sveglia dal momentaneo torpore con un bell’angioletto di spine incoronato tatuato e ben visibile sul petto all’uopo seminudo (ancora? Eddai!). Chevvordì? Che sia il ricordo di quando, lo scorso anno, venne autorevolmente convocato in piazza S. Pietro per attirare “iggiovanih” a Cristo?Ed ecco finalmente altre spine, che si guadagnano prepotentemente la scena volando: quelle delle rose prese a calci dal nostro famoso quasi concittadino.Spengo il televisore (ma dov’è finta la “Diavolina”? Vorrei riaccenderlo, ma in un altro modo…).E penso al mio amico, ai suoi occhi che brillano raccontandomi dei vent’anni di preghiere della moglie e della propria tardiva conversione. Penso al mondo reale, al vero amore ed alla vera libertà: quella che non si proclama mostrando la schiena ma che sola discende dalla Croce di quel Cristo che ti guarda dritto negli occhi e da quelle altre spine ancora, che non volano.Quelle insanguinate della Sua corona.
P.S. L’involontaria “liturgia” televisiva della Ferragni, il volto di Cristo tatuato sul basso ventre del di lei marito, l’angioletto di Blanco di cui sopra e, già che ci siamo, il “battesimo” fai-da-te di Achille Lauro, lo scorso Sanremo: pare proprio che da Cristo, in qualche modo, anche se non lo si vuole ammettere non si possa proprio astrarre.Che siano i segni maldestri ed al limite della blasfemia di una involontaria ma ineludibile richiesta di senso, di amore e di libertà connaturata al nostro essere creature di Dio? Che siano la conferma che, perlomeno dalle nostre parti, se non credi in Cristo cercherai, in un modo o nell’altro, di sostituirti a Lui?P.P.S. “Vai, vai, e non farti vedere troppo presto, che è meglio! E fammi conoscere il tuo amico!”