Le vittime dell'umano servizio
Sabato 17 ottobre, nel Città di Botticino sera nel Teatro Centro Lucia nella cerimonia di intitolazione del parco alla memoria della guardia di pubblica sicurezza Battista Prati, ho assistito non ad un flebile discorso di rito ma ad una Lectio magistralis del Capo della Polizia e Direttore Generale della pubblica sicurezza Prefetto Franco Gabrielli. Il Capo della Polizia Gabrielli nel sui discorso, articolato in diversi punti, ha affrontato anche i seguenti temi: l’importanza delle celebrazioni che l’amico Maurizio Marinelli e collega presidente dell’ ANPS – Associazione Nazionale della Polizia di Stato, della Memoria, dedicato alle vittime del dovere “un conto è raccontare, un conto è ricordare, un altro conto è vivere l’assenza di chi ha lasciato la vita; una riflessione sul tributo in termini di numeri di vite umane pagato dal Paese per servizio sulla strada e di altri ambienti in difesa del cittadino.
“Le vittime dell’umano servizio ci hanno lasciato una importante eredità – ha detto il Prefetto Gabrielli – tutti noi poliziotti dobbiamo molto della nostra attuale rispettabilità sociale proprio al sacrificio di questi colleghi che non ci sono più”. Il passaggio che ha infiammato il mio cuore e la mia mente, quando il Prefetto Gabrielli con umana semplicità ci spiegò la valorizzazione delle memorie del passato è il vero tema dei Sepolcri. La dimensione del ricordo è perlustrata nel lungo carme in tutte le sue articolazioni: personali, storiche, civili ed infine anche attraverso alcune suggestive rievocazioni di leggende del mondo greco ( che fungono da veri e propri emblemi mitologici attualizzati ). Strutturalmente il ricordo per Foscolo è desiderio di permanenza di alti valori, fama di gloriose imprese, ma anche - privatamente - testimonianza di affetti dopo la morte, continuità nell'impegno civile, pietà verso la sventura dei caduti. Quindi il Prefetto Gabrielli snocciola l'area semantica del concetto tocca tutte le sfere dell'immaginario poetico foscoliano, ma, prima di tutto, coinvolge profondamente la personalità dell'uomo-Foscolo. Una costante è leggibile: la memoria del passato non è mai pura rievocazione, ma essa ha sempre come obiettivo il futuro, in cui si oggettiveranno i valori che il passato ha espresso. Il ricordo è innanzitutto annullamento dell'oblio naturale dato dal trascorrere del tempo ( che distrugge le testimonianze materiali delle azioni umane ).
Tale annullamento degli spazi temporali si realizza sfruttando ogni strumento in possesso dell'uomo, capace di rinsaldare il suo sguardo verso ciò che non è più: il sepolcro innanzitutto e poi è Onorevoli iniziative dell’amico Maurizio Marinelli, iniziative che rendono immortali quanto è altrimenti irrevocabile. Sinteticamente si richiamano i versi che nel carme Dei sepolcri richiamano il tema della memoria.Grazie per farmi sentire comunità caro Prof. Maurizio Marinelli e grazie Eccellenza Franco Gabrielli per la sua testimonianza in terra Bresciana.