Buon Natale a tutti
Chiedo cortesemente di approfittare di questa rubrica per alcuni auguri natalizi che mi stanno particolarmente a cuore.Buon Natale innanzitutto a quei cattolici che, in posizione di potere, si spendono chi per il rilancio a primavera del ddl Zan, chi per una legge che apra finalmente al suicidio assistito *ma* scritta secondo la propria “sensibilità cattolica”: che i pastori -non scomodiamo la Sacra Famiglia- portino loro in dono l’elenco delle vere e drammatiche emergenze da cui gli ultimi ed i penultimi della nostra bella Italia sono travolti nonché una buona edizione della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, con l’augurio che la stella cometa possa illuminarne la lettura ed orientarne la conseguente azione.Buon Natale a quegli altri politici che si ricordano delle nostre radici culturali di matrice classica e giudaico-cristiana solamente quando si accorgono che qualcuno vuole tagliare ben altre radici, quelle che li tengono saldamente ancorati in sella: che possano avere in dono dai Magi, veri esperti in tema astrale, un potente telescopio che permetta loro di guardare finalmente oltre il proprio deleterio e malcelato opportunismo.Buon Natale alle sacerdotesse della dea Shwa e delle sue ancelle: che l’asina (pare che l’animale fosse femmina) ricordi loro come il primo a valorizzare la donna, riscattandola dalla sua atavica condizione di subalternità e riconoscendole piena dignità, fu proprio quel Bambinello su cui la nostra simpatica quadrupede veglia da un paio di millenni.
Buon Natale, o se si preferisce “buone festività stagionali”, agli occhiuti ed implacabili guardiani della rivoluzione politically correct e della ortodossa interpretazione e capillare diffusione/imposizione del suo inclusivissimo neocatechismo civile: che il sommesso e pecorino belato proveniente dagli antri muscosi del presepe suggerisca alle loro sensibilissime orecchie quanto le sempre più numerose, puntigliose e mutanti regolette di comportamento -quanto mai necessarie onde evitare il temutissimo e definitivo stigma sociale- favoriscano non certo la nascita di un popolo libero bensì quella ad essa antitetica di nuove e sempre più inconsapevoli, impaurite e manovrabili greggi.Buon Natale ai cugini dei suddetti guardiani, i maestri della “cancel culture”: che il pio ma concreto bove, che all’asina tradizionalmente si accompagna, possa in tutta mansuetudine ricordare loro che, a forza di cancellare le pur obsolete fondamenta della stalla, si rischia che questa prima o poi ci crolli in testa e che ci si ritrovi tutti al freddo ed al gelo di un cielo finalmente ed orrendamente vuoto.Buon Natale a coloro che vogliono salvare il pianeta e/o il proprio portafogli facendo meno figli, se non eliminandoli sul nascere: che i complimenti del Re Erode possano scuoterli e che due semplici conti economici possano ricordare loro che alle pensioni ed al welfare, in futuro, non potrà pensarci la sola Madre Terra.Buon Natale ai novelli tre tenori alla vaccinara, a chi li manda in onda e a chi a quel paese: che la musica celestiale degli angeli ricordi ai primi che il Carnevale introduce alla Quaresima, non al Natale, e che la musica dovrebbe ordinariamente contribuire all’elevazione della persona, non all’elevarsi al cielo degli occhi e delle imprecazioni dei secondi, ovvero di quelli che si sentono comprensibilmente presi in giro.Ed infine, ma soprattutto, un sereno Natale alle tantissime persone di buona volontà ancora in circolazione, in particolare ai nostri ragazzi: non lasciate che l’aria mortifera di cui sopra, che si spaccia con crescente successo per soffio di libertà, possa devastare le vostre coscienze ancora sinceramente alla ricerca del bello e del buono.Che il vostro sguardo, curioso e critico, possa indugiare altrove, forse sulla culla da cui solamente può nascere la vera umanità liberata.