Napolitano e la tutela dei lavoratori
L’impegno di Giorgio Napolitano per la difesa della salute e della sicurezza dei lavoratori.Il Capo dello Stato ha contraddistinto il proprio mandato per uno sforzo rigoroso di sensibilizzazione sul fenomeno degli infortuni, “un dramma di fronte al quale non si deve mai abbassare la guardia”. Una sensibilità tradotta in attenzione e sollecitazioni costanti a istituzioni e società civile a fare sempre di più. Un contrasto fermo e rigoroso al fenomeno degli infortuni sul lavoro, ritenuto una “piaga sociale” di fronte alla quale “non si deve mai abbassare la guardia”. Il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano – che nel suo doppio generoso mandato – ha fatto della difesa della salute e della sicurezza dei lavoratori un tratto distintivo del proprio mandato. Una sensibilità fortissima, quella del Capo dello Stato, tradotta in un’attenzione costante al tema e alle sue problematiche, in moniti puntuali, in una vicinanza autentica ai familiari delle vittime e in sollecitazioni continue – al governo, al parlamento, alle istituzioni e alle parti sociali – a fare sempre di più. Come tanti, ho apprezzato le parole del Presidente. Nel suo Onorevole mandato lo seguivo e non mi riusciva di separare le parole dal volto, dal tono di voce di una persona che ha sulle spalle una storia lunga e il peso oggi di una responsabilità non cercata.
Ho visto i commenti, i più sono stati positivi come è giusto che sia. E poi quelli critici o persino aggressivi. E anche di questo non è dato stupirsi. A me resta l’immagine di un uomo che ha attraversato tempi più cupi e che il giorno della testimonianza ha cercato con la dignità di sempre di mettere se stesso, la Repubblica, lo Stato, in sintonia con quella parte grande che sente di non poter più credere a sogni di speranza o riscatto. Giorgio Napolitano è un uomo dallo squisito senso dello Stato. Signore della politica italiana, ma mai un eccesso di onnipotenza, mai una polemica, mai toni duri e aggressivi. Un uomo sereno e severo che vive la politica con umiltà e come servizio. La sua disponibilità ad avere accettato la candidatura alla più alta carica dello Stato è stato un gesto di grande responsabilità istituzionale e di grande generosità di cui l'intero Paese e l’Europa deve essergli grato. La sua statura politica è quella di un uomo al di sopra delle parti, uomo delle istituzioni, che ha sempre una azione politica equilibrata ed equilibratrice. Il Paese ha la necessità di avere riferimenti istituzionali solidi e trasparenti; trova sempre in Napolitano ed oggi in Mattarella, una sintesi di grande spessore civile, etico e, va riconosciuto, anche umano. Ricordo che il presidente emerito Napolitano ha messo al primo posto il rispetto per le Istituzioni e per l’autonomia della magistratura. La Costituzione postula, senza equivoci, le riforme che il popolo italiano, in composta fiducia, rivendica. Mancare all'impegno sarebbe nello stesso tempo violare la Costituzione e compromettere, forse definitivamente, l'avvenire della Nazione italiana. Grazie al grande senso dello Stato del presidente emerito della Repubblica On. Avv. Presidente primo Cittadino Giorgio Napolitano, mi rende orgoglioso di essere italiano l’abitare in uno dei posti più belli del mondo. Mi rende orgoglioso di essere italiano l’immenso patrimonio culturale che ci hanno lasciato nei secoli precedenti illustri figure in ambito artistico e scientifico e Religioso. Esprimo ancora un forte ringraziamento al Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano per la straordinaria riforma - la firma al Testo unico sulla sicurezza. Da quella volta, ogni 1° maggio Napolitano non ha fatto mai mancare la propria presenza durante la deposizione di una corona di fiori davanti al bassorilievo, in una cerimonia ogni volta semplice e toccante. Intanto, a dare immediata concretezza al suo monito, il 10 aprile del 2008 il presidente provvide all’emanazione del “Testo unico sulla sicurezza sul lavoro”, il decreto legislativo 81/2008 di attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123: un provvedimento – è scritto in una nota diffusa dal Quirinale – “su cui si è registrato un largo consenso nelle commissioni parlamentari e col quale si compie un importante passo avanti, condizione per una più efficace azione su tutti i fronti di impegno per la sicurezza sul lavoro”. Presidente riposi in pace.