Da un'emergenza all'altra
Non abbiamo ancora concluso l’emergenza sanitaria ma speriamo di farlo quanto prima, nel frattempo stiamo aprendo un altro fronte, o meglio, quest’ultimo verosimilmente è aperto da tempo ma non abbiamo ancora fatto i conti come si deve. Parecchi cittadini del mio Comune mi segnalano l’abbandono indiscriminato di mascherine e guanti nei campi coltivati, nei fossi, tra le fessure delle caditoie dell’acqua.
Siamo punto a capo e la sensazione è quella che non raddrizzeremo più la rotta: se qualcuno sostiene che il Covid-19 è l’effetto di una situazione ambientale trascurata da decenni (inquinamento da PM 2,5, liquami, deforestazione, e tanto altro che non sono in grado di giudicare perché non ne ho la competenza), quanto si sta prospettando da qui in avanti non lascia presagire nulla di buono.L’altra sera ho avuto modo di ascoltare un filosofo evoluzionista: confesso che non sapevo nemmeno esistessero professionisti di questo genere, ciò nonostante estremizzando all’osso affermava questo: il mondo non ha bisogno dell’uomo, le settimane di lockdown ne sono la dimostrazione evidente, ovvero nel momento in cui l’essere umano ha cessato di essere invadente e prevaricante nei confronti dell’ambiente naturale, quest’ultimo è ritornato a riappropriarsi di ciò che gli spetta.
Una prospettiva estrema come questa fa certo sobbalzare, eppure non siamo probabilmente noi i protagonisti della vita sulla Terra: pensiamo di esserlo e facciamo di tutto per ritagliarci un ruolo forte, vigoroso, spesso prevaricante, ma il Mondo andrebbe avanti comunque e probabilmente pure meglio. Se solo per un attimo, riuscissimo ad immaginare di essere veramente qui di passaggio molto più fragili di altri esseri, forse impareremmo a camminare in punta di piedi sulla pelle della Terra e si sa mai che scopriremmo dei modi migliori per convivere con Essa; una scoperta di questo genere potrebbe aprirci scenari nuovi e impensabili.
(Gianluca Cominassi - Sindaco di Castegnato)