Patto educativo di comunità
La lettera del sindaco di Castegnato, Gianluca Cominassi
Da qualche settimana stiamo registrando un aumento di atti vandalici e comportamenti non proprio edificanti da parte di adolescenti e di giovanotti che hanno pensato bene di smaltire la rabbia accumulata in questi mesi di semilockdown prendendosela con oggetti e arredi pubblici, fabbricati privati o di proprietà dell’ente comunale, a volta anche con qualche coetaneo utilizzando le mani, insomma fenomeni che conosciamo e puntualmente rivediamo, soprattutto nei mesi estivi. Vale per il comune di Castegnato, abbiamo malauguratamente appreso anche di Brescia, di Gussago e tanti altri comuni del bresciano.Scagli la prima pietra chi è senza peccato, o meglio, tutti siamo stati giovani una volta, non credo sia questo il punto. Il vero tema che si solleva è come affrontare queste situazioni: chi invoca l’installazione di telecamere, chi di maggiori controlli sul territorio, tutto vero. Ritengo però che il cuore del problema non sia curare i sintoni ma agire sulla malattia, vale a dire: dove releghiamo il senso di comunità in tutto questo?
Vogliamo mettere a tacere le responsabilità di ciascuno di noi, soprattutto di noi adulti, nel provare ad ostacolare questa escalation? Davvero vogliamo esimerci dal lavorare sull’educazione, sul rispetto, sulla convivenza civile partendo da noi adulti, con figli o meno? Certo, rischiando di far ragionare questi teppistelli vi è il rischio di essere offesi e “sentirsi presi a parolacce”, dunque? Basta questo a relegare il nostro ruolo educativo nel cassetto? Ben vengano tutti i deterrenti che citavamo poc’anzi: telecamere, sanzioni, maggiori controlli ma sarebbe una magra consolazione apprendere che lontano da questi strumenti i nostri figli potrebbero riprendere imperterriti la loro opera distruttiva come se nulla fosse. E’ possibile immaginare e lavorare per un ampio patto educativo di corresponsabilità che coinvolga istituzioni, associazioni, realtà religiose e scolastiche? E’ un tema molto più sfidante ma ritengo più corrispondente al vero.