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di LUCA POLI 26 ago 2020 12:07

Un così clamoroso autogol?

Egr. Direttore,

il sig. Maurilio Lovatti, con la sua la lettera dal titolo “Aborto, legge e mentalità”, al limite dell’insulto personale, non meriterebbe risposta (riguardo al mio scritto le alternative che mi concede sono due: o è un intervento “non particolarmente intelligente” o non “particolarmente onesto”).

Mi limito innanzitutto a ribattere che nel contesto dell’intera mia lettera era più che chiaro il vero significato della mia frase “incriminata”, frase con la quale, secondo il sig. Lovatti, io lascerei intendere che la legge che ha legalizzato l’interruzione di gravidanza abbia modificato la mentalità e la cultura, cosa che ribadisco, “portando ad una diffusione dell’aborto”, conclusione che respingo al mittente quando questa la si intenda, come nel caso, a livello statistico di aborti eseguiti.

Per capire che non parlavo di “diffusione” dell’aborto - termine specifico che tra l’altro proprio non utilizzo - bensì di altro che ha a che fare con il modificarsi del sentire comune, bastava al riguardo leggere quanto scrivevo poco prima e subito dopo: “Non si è innescata un’analoga dinamica di diffusa e progressiva accettazione di un nuovo comportamento perlomeno complice la legalizzazione del divorzio?”; “la legge da sola non cambierà certamente la mentalità ma che sia un potentissimo catalizzatore di tale cambiamento è a mio giudizio indubbio”.

Ma se il sig. Lovatti proprio desidera che si parli di numeri posso proporre quelli di cui, nella sua lettera, non parla affatto. Senza considerare che il calo degli aborti chirurgici andrebbe correttamente correlato con quello sempre più drammatico delle nascite, è decisivo ed illuminante notare come, soprattutto dal 2015 in poi, anno della liberalizzazione da parte dell’Aifa della pillola dei cinque giorni dopo, dopo essere passati dalle 7.000 pillole acquistate nel 2012 alle 16.000 del 2014 si è balzati alle 146.000 del 2015 (in concomitanza con i “soli” 87.639 aborti chirurgici eseguiti quell’anno) fino ad arrivare alle 250.000 del 2016.

Questo è il fenomeno aborto visto nel suo complesso, o forse che le pillole abortive non producono anch’esse aborti? E se è vero che “non solo per merito della legge, ma soprattutto per l’evoluzione della mentalità e del costume” le IGV calano di anno in anno, è anche vero che perlomeno la stessa supposta “evoluzione della mentalità e del costume” ha portato alle 250.000 pillole dei cinque giorni dopo, di cui sopra, alle quali vanno aggiunte le pillole del giorno dopo (circa quattrocentomila vendite all’anno) e gli aborti “fai da te” che ci aspettano dopo le nuove linee guida sulla Ru486.

Sig. Lovatti, le alternative non erano le due che in modo molto misericordioso mi concedeva ma tre. I dati statistici li conosco bene, mi creda, e credo di avergliene dato conferma; circa la mia onestà mi rimetto semplicemente al giudizio di chi ci è Padre e ci vorrebbe fratelli. Riguardo infine al mio “così clamoroso autogol” le dirò, in tutta sincerità, che io non mi sento in competizione proprio con nessuno, tantomeno con lei, e qui mi fermo.



LUCA POLI 26 ago 2020 12:07