Don Giussani 13 anni dopo
Lo sento ancora parlare, nella mia mente, così come l'ho udito per tanti anni. Ci davamo di gomito, mentre quella figura piccola e tozza si accostava al tavolo, ce lo additavamo: Ecco il Gius!
Don Giussani 13 anni dopo. Lo sento ancora parlare, nella mia mente, così come l'ho udito per tanti anni. Ci davamo di gomito, mentre quella figura piccola e tozza si accostava al tavolo, ce lo additavamo: Ecco il Gius!. E poi la musica cessava e lui attaccava, con quella voce roca, inconfondibile, e c’era sempre qualcosa che ti spiazzava, qualcosa che ti faceva dire: è la risposta che cercavo. A volte si fermava, e ci guardava da sopra gli occhiali, agitando le mani quasi a volere sagomare il suo discorso con i gesti.
Quando rileggo i suoi brani è la sua voce che odo, sono i suoi gesti che vedo: la voce di quando l’ho conosciuto, non quella flebile e quasi incomprensibile, eppure sempre sua, degli ultimi anni. Quando in qualche maniera sembrava risplendere anche più di prima, ed era quasi percepibile il filo invisibile che lo legava con il Mistero.Oh sì, il Gius se ne andato ormai da tredici anni, ma non è come se se ne fosse andato veramente. Anzi, è ancora qui: lo vedi, lo senti, lo tocchi". (Spunti da "Berlicche")
